Prosegue anche in sede parlamentare il dibattito sulla riforma Pensioni. Domani, martedì 22 marzo, a partire dalle ore 14, nuove audizioni in programma in commissione Lavoro alla Camera, presieduta da Cesare Damiano, della minoranza del Pd. Intanto i sindacati lavorano per la manifestazione del 2 aprile contro il Governo Renzi per reclamare nuove forme di flessibilità in uscita e l'accesso ai prepensionamenti.
Pensioni, differenze tra uomini e donne: audizione Commissaria Ue alla Camera
Nel corso della seduta che si svolgerà domani nella Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio dedicata all'indagine parlamentare conoscitiva sulle disparità presenti in merito ai trattamenti previdenziali tra donne e uomini e sull'impatto in termini di genere della legge Monti-Fornero, sarà ascoltata in video-conferenza Vera Jourova, Commissaria europea per la giustizia, la tutela dei consumatori e l'uguaglianza di genere.
L'audizione verrà trasmessa in diretta online in streaming sulla web tv della Camera dei Deputati.
Previdenza, sindacati al lavoro per la manifestazione unitaria del 2 aprile
E mentre in Parlamento si continua a discutere per fare il punto della situazione previdenziale in Italia ed elaborare nuove proposte che possano introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita per ammorbidire la rigidità della legge Monti-Fornero, si preparano a scendere in piazza, in maniera unitaria, le organizzazioni sindacali più consistenti. Cgil, Cisl e Uil hanno già indetto la mobilitazione per il prossimo 2 aprile nella speranza che il Governo Renzi apra il tavolo di confronto sulla questione previdenziale.
Oggi (lunedì 21 marzo) alle ore 17 ad Agrigento si riunisce l'esecutivo unitario di Cgil, Cisl e Uil per decidere - insieme ai tre segretari provinciali Massimo Raso, Maurizio Saia, Gero Acquisto e tutti i segretari delle categorie - per decidere le iniziative da svolgere il 2 aprile nell'Agrigentino. "È indispensabile - hanno scritto i tre dirigenti sindacali in una nota congiunta - ripristinare meccanismi di flessibilità a partire da 62 anni. Oppure - hanno sottolineato Raso, Saia e Acquisto - con la possibilità di combinare età e contributi, per andare incontro alle esigenze di vita".