Stavolta non si sbilancia più di tanto con nuovi annunci e promesse sulla riforma Pensioni, ma conferma l'impegno dell'esecutivo e la necessità di introdurre nuove formule di flessibilità per l'uscita anticipata dal lavoro per l'accesso ai prepensionamenti. Non dice se nel Def ci sarà spazio per prevedere la revisione della legge Fornero da attuare nella legge di Stabilità 2017, ma il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, non risparmia critiche a quella riforma pensioni varata nel 2011 dal Governo Monti sostenuto in Parlamento dalla maggioranza di larghe intese.
Previdenza e flessibilità, nuovo intervento del ministro del Lavoro Giuliano Poletti
"Non c'è nessun automatismo - ha detto in un'intervista pubblicata oggi su La Stampa - ma l'aumento repentino dell'età di pensionamento ha sottratto occasioni ai più giovani". Nuove formule per l'accesso alla pensione anticipata consentirebbero ai lavoratori ultrasessantenni di concludere la carriera lavorativa e lasciare spazio alle giovani generazioni, sia nel settore privato che in quello pubblico. "Le ragioni a favore di una maggiore flessibilità in uscita - ha spiegato Giuliano Poletti nell'intervista rilasciata al quotidiano torinese - hanno a che vedere con la promozione di percorsi d'invecchiamento attivo.
Non si può immaginare - ha aggiunto l'esponente dell'esecutivo parlando della riforma pensioni di passare, da un giorno all'altro, da dieci ore a zero. Nel resto del mondo - ha sottolineato - le cose vanno diversamente".
Inps: 18,1 milioni pensioni, oltre 63% sotto 750 euro, disparita tra uomini e donne
Intanto, mentre si parla di riforma pensioni, nuovi dati arrivano dall'Inps.
All'inizio del 2016 erano 18,1 milioni di pensioni con ''una forte concentrazione nelle classi basse'' d'importo. Infatti, il 63,4% degli assegni (11,5 milioni) è inferiore a 750 euro, secondo le statistiche dell'Osservatorio pensioni dell'Inps che però non tiene in considerazione i trattamenti pensionistici pubblici e le pensioni ex Enpals. Emergono sempre disparità di trattamento previdenziale tra uomini e donne. Per le pensionato gli assegni inferiori a 750 euro sono più di tre quarti del totale (il 77,1%).