Il clima politico intorno alla questione della riforma pensioni 2016 è particolarmente infuocato: le news di oggi 18 marzo raccontano come gli scontri istituzionali abbiano raggiunto una sorta di 'livello di guardia'. La questione riguarda il ruolo dell'Inps e di Tito Boeri, l'economista bocconiano con attitudini da politico: il ministro Poletti, infatti, ricordando tutte le difficoltà economica e finanziaria nel portare avanti un processo di riforma della previdenza, ha voluto anche sottolineare come il ruolo di Boeri sia semplicemente consultivo (in definitiva, è un tecnico), mentre spetta ad altri governare.

La risposta del Presidente dell'Inps non si è fatta attendere, ma sembra essere divenuto sempre più chiaro come sia in atto un divorzio tra il governo Renzi e l'economista bocconiano. Nel frattempo, proseguono le vertenze di alcune categorie di pensionandi particolarmente attive: i lavoratori precoci annunciano che nella giornata di oggi saranno nuovamente presenti in televisione per raccontare agli italiani la propria situazione e condizione.

Schiaffi mancati e scontri: ultime novità riforma pensioni 2016

Lo scontro tra il ministro Poletti e il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, è stato particolarmente duro ed è sintomo di un clima politico avvelenato ed esacerbato: il pressing delle forze politiche e sindacali da un lato e quello degli stessi interessati dall'altro (esodati, precoci e donne) stanno mettendo in crisi la tenuta del governo e, soprattutto, del Partito Democratico, che sta per affrontare una tornata elettorale amministrativa, che, qualora dovesse segnare una sconfitta netta, metterebbe in discussione la stessa tenuta dell'esecutivo.

Ma la difficoltà nell'affrontare realmente e in maniera strutturale un processo di riforma delle Pensioni per il 2016 sta portando anche a espressioni particolarmente estreme: si segnalano, infatti, le dichiarazioni di Bianconi di Conservatori e Riformisti, il quale, durante un intervento a Radio Cusano Campus, ha ricordato come stava per dare uno schiaffo a Elsa Fornero, ma non con violenza ma soltanto per mostrare il suo disprezzo.

Insomma, scontri, esagerazioni e schiaffi mancati: la soluzione sarebbe soltanto quella di un governo Renzi che desse avvio ad un processo, anche con tempi lunghi, di discussioni intorno alla riforma delle pensioni, reali e attraverso proposte concrete.

Strategia mediatica dei precoci: news riforma pensioni oggi 18 marzo

Mentre, dunque, il clima politico intorno alla riforma pensioni 2016 si sta irrimediabilmente guastando, i lavoratori precoci continuano il loro lavoro mediatico, quasi come se preferissero non affidarsi più a nessuna rappresentanza specifica: l'annuncio è stato dato nel gruppo Facebook 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' e, nella giornata di oggi 18 marzo, un rappresentante dei precoci sarà presente nel programma di La7, Tagadà, alle ore 14.20 per raccontare agli italiani la situazione di coloro che hanno iniziato a lavorare giovanissimi e che, dopo più di 40 anni di contributi non possono andare in pensione a causa della riforma pensioni Fornero.

Mobilitazioni, presidi e apparizioni in televisione: in poche settimane, i lavoratori precoci sono riusciti ad arrivare al centro del dibattito e, con questo lavoro mediatico, sono riusciti ad incassare l'appoggio importante di forze politiche (Cesare Damiano li appoggia oramai apertamente) e di forze sindacali (CGIL, CISL e UIL hanno inserito la Quota 41 nella propria piattaforma). Per aggiornamenti su precoci e scontri politico-istituzionali, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.