Arriva l'annuncio del Presidente Inps Tito Boeri in merito al lancio dell'operazione "busta arancione"; si tratta di dossier che arriveranno entro l'anno ad almeno 7 milioni di lavoratori. Il progetto, fortemente voluto dall'economista, prevede di inviare nelle case degli italiani una "fotografia della posizione personale"contenente da un lato le informazioni sulla storia contributiva pregressa, dall'altro le proiezioni sull'assegno che verrà erogato quando sarà raggiunta l'età di pensionamento. La motivazione alla base di questa iniziativa è da ricercarsi prima di tutto in un nuovo atteggiamento di trasparenza verso il cittadino, che secondo Boeri ha diritto ad essere informato sulla propria situazione contributiva.
L'operazioneè stata avviata in collaborazione con Agid (l'Agenzia per l'Italia Digitale) e mira soprattutto a informare coloro che non hanno già fatto richiesta del Pin utile ad accedere ai servizi telematici dell'istituto di previdenza.
Pensioni e cittadinanza digitale: anche i dipendenti pubblici avranno le loro proiezioni
In merito ai comparti e settori lavorativi interessati dall'iniziativa, vi è da sottolineare l'arrivo delle buste arancioni anche per i dipendenti pubblici ed i lavoratori dei settori para statali. "Le informazioni arriveranno insieme al cedolino" spiega Boeri, sottolineando che saranno inviate via "posta, in base ad accordi specifici con le pubbliche amministrazioni". In questo caso, l'obiettivo è di arrivare ad informare un milione e mezzo di lavoratori pubblici, che non dispongono in autonomia di un accesso ad internet e quindi non fruiscono dei servizi online dell'Inps.
Secondo gli ultimi dati in Italia il digital divide è ancora fortemente diffuso, tanto che solo un italiano su tre utilizza il web per dialogare con la pubblica amministrazione. Riguardo la situazione specifica dei servizi online forniti dall'Inps, le persone dotate di Pin sono circa 18 milioni e mezzo, ma tra queste sono solo 13 milioni i cosiddetti lavoratori attivi.
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