La battaglia in vista di una riforma Pensioni 2016 complessiva e strutturale passa sempre di più attraverso le vertenze specifiche di alcune categorie: i lavoratori precoci, infatti, hanno messo in campo una polemica contro Giuliano Cazzola, il più grande sostenitore della legge Fornero, e la querelle sembra destinata a continuare; le donne, oltre a chiedere la proroga dell'Opzione donna al 2018, si interrogano sulla necessità che essa diventi strutturale e preveda anche un trattamento per il minimo; infine, gli esodati hanno semplicemente ricordato che ci sono ancora circa 24mila lavoratori nella condizione di non avere un'occupazione né una pensione.

Il governo Renzi, intanto, sta lanciando differenti messaggi negli ultimi giorni e il più concreto è stato sicuramente quello del ministro Poletti che ha ribadito come la discussione sia particolarmente complessa e necessiti ancora di tempo affinché venga elaborata una soluzione che sia realmente sostenibile per le casse dello Stato e piaccia all'Europa.

La polemica precoci-Cazzola

Il più grande sostenitore della riforma Fornero è Giuliano Cazzola, il quale è praticamente ospite fisso a DiMartedì, il programma di approfondimento condotto da Giovanni Floris. L'ex membro della Commissione Lavoro alla Camera, in una delle ultime puntate, aveva addirittura invitato coloro che si sentono colpiti dalla legge Fornero ad andare sotto casa sua a protestare: ovviamente non è successo nulla, ma i lavoratori precoci hanno deciso, proprio nelle giornate di Pasqua, di incalzare nuovamente l'economista.

È stata inviata, infatti, una mail in cui si chiedeva come poteva Cazzola ritenere che, se uno perde il lavoro in età avanzata, non debba chiedere la pensione ma occorra che si rimbocchi le maniche e trovi un'altra occupazione (quando neanche i giovani riescono a trovarla); la risposta di Cazzola è stata molto semplice, anche se ritenuta non esaustiva: l'economista, infatti, ha detto di leggere alcuni saggi contenuti nella rivista 'Politiche sociali' edita dal Mulino.

Opzione donna ed esodati: ultime novità

Se i lavoratori precoci proseguono nella loro battaglia, anche le donne del Comitato per la proroga dell'Opzione contributiva continuano a farsi sentire quotidianamente: gli ultimi interventi hanno sottolineato soprattutto due punti. Il primo è la richiesta non soltanto della proroga ma della trasformazione dell'Opzione in misura strutturale: una vera e propria riforma pensioni per il 2016; il secondo riguarda il problema del trattamento minimo.

Molte donne, infatti, accettando l'Opzione e, dunque, il ricalcolo contributivo dell'assegno, si trovano a percepire pensioni molto 'leggere', in questo senso si chiede che il 'minimo' garantito con 35 anni di contribuzione sia di 1000 euro. Infine, anche gli esodati, nel giorno di Pasqua, hanno deciso di farsi sentire e di ricordare al governo Renzi come siano circa 24mila i 'fratelli' che sono ancora senza pensione: la richiesta è quella di un'ottava salvaguardia, appoggiata anche da Cesare Damiano, in maniera tale da sanare definitivamente una delle pagine più nere della previdenza italiana. Per aggiornamenti sulla riforma pensioni e la manifestazione del 2 aprile, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.