Se una riforma pensionicon il ricalcolo degli assegni previdenziali con il metodo cosiddetto 'contributivo' (il Piano Boeri) non piace ai lavoratori che potrebbero andare in contro ad una riduzione sensibile dell'assegno, essa potrebbe giovare proprio coloro che percepiscono assegni d'oro: questo il resoconto dell'Inps che ha fatto discutere nella giornata di ieri e i cui strascichi arrivano fino ad oggi. Nel frattempo, però, alcune categorie di pensionandi proseguono la propria battaglia: è il caso dei lavoratori precoci, i quali, nonostante l'assenza di dibattito reale a livello politico sulla loro vertenza, stanno cercando in ogni modo di portare a conoscenza di quante più persone è possibile la propria condizione.

Anche gli esodati non si dicono contenti delle soluzioni che sono state improntate: dopo sette salvaguardie, infatti, restano ancora esclusi più di 20mila lavoratori e un reale percorso di riforma con flessibilità in uscita non è stato ancora approntato e difficilmente lo si riuscirà a mettere in campo in tempi brevi.

Il contributivo e gli assegni d'oro: ultime novità riforma pensioni oggi 12/03

Nella giornata di ieri, in Commissione Lavoro alla Camera è intervenuto Antonello Crudo, Direttore per la previdenza dell'Inps, il quale ha lanciato un allarme e quasi un 'avvertimento': se si dovesse mettere in atto una riforma pensioni con ricalcolo degli assegni d'oro e delle Pensioni più alte sulla base esclusiva della contribuzione, il risultato potrebbe essere l'inverso di quello che si poteva attendere, a quanto pare, infatti, le cosiddette pensioni d'oro potrebbero giovarsene e, addirittura, aumentare i propri importi.

La motivazione tecnica è molto complessa, ma può essere riassunta un questi termini: nel sistema retributivo, le aliquote di rendimento dei contributi decrescono all'aumentare delle retribuzioni. In più, ha aggiunto Crudo, il ricalcolo contributivo sarebbe molto complesso, perché sarebbe difficile ricostruire la vita retributiva e contributiva di molti lavoratori che percepiscono pensioni d'oro.

Le parole di Antonello Crudo hanno suscitato molte polemiche politiche: Giorgia Meloni ha chiesto all'Inps di riferire nuovamente in Parlamento sulla questione, anche perché è ritenuto assurdo che l'Istituto Previdenziale non sia in grado di ricostruire la storia contributiva dei propri pensionati, la domanda che ci si pone è su quali basi allora lo Stato eroghi le pensioni, cioè su quale base lo Stato preveda una delle voci di spesa che pesano di più sulla finanza pubblica.

Precoci in piazza: novità riforma pensioni oggi 12/03

Mentre la politica è alle prese con gli assegni d'oro e con la possibilità che una riforma delle pensioni con il metodo contributivo vada a favorire proprio coloro che sono già privilegiati, i lavoratori precoci, una tra le categorie più penalizzate dalla legge Fornero, continuano la propria lotta dal basso e il proprio pressing su media e politica. Nella giornata di oggi, infatti, sono previsti presidi in quattro città, Firenze, Venezia, Torino e Milano, dinanzi alle sedi Rai: la richiesta è di dare maggiore visibilità alla propria vertenza e soprattutto che la politica si decida a far fronte alla situazione attraverso un provvedimento di riforma che abbia al proprio centro la possibilità di un'uscita anticipata con 41 anni di contribuzione e con nessuna penalità. Per aggiornamenti su precoci e assegni d'oro, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.