Movimento 5 Stelle in prima linea sul tema delle Pensioni e della riforma del sistema previdenziale italiano, regolato come si sa dalla rigida legge Fornero del dicembre 2011 del Governo del professore Mario Monti.Beppe Grillo, sulsuo blog, è tornato a tuonare e far sentire la sua voce o meglio a diffondere il suo proclama e la sua ricetta per riformare il sistema pensionistico italiano. Come si sa il tema è molto caldo e tiene sulla graticola e preoccupa milioni di lavoratori, sempre con le orecchie tese a novità da parte del governo di Matteo Renzi.

Grillo tuona: subito il reddito di cittadinanza

Riprendendo il pensiero ed i dati snocciolati in parlamento davanti alla Commissione Controllo della Camera dal presidente dell'Istituto nazionale di previdenza il professore Tito Boeri, il leader massimo del Movimento 5 stelle, con lo slogan "Sei nato nel 1980? Andrai in pensione a 70 anni", ha rilanciato il reddito di cittadinanza con l'aumento della pensione minima a 780 euro mensili per garantire: "dignità ai pensionati del futuro".Ricordiamo che ilreddito di cittadinanza è da sempre il cavallo di battaglia in materia pensionistica del Movimento 5 stelle.Tema caro anche al presidente dell’Inps, Tito Boeri, che già nel suo piano presentato mesi fa al goverrno aveva indicato una misura di sostegno al reddito per tutti gli ultra 55enni.

Misura che consentirebbe ai disoccupati over 55 e senza alcuna provvidenza di "sopravvivere" in attesa di poter andare in pensione di vecchiaia.

Renzi e la crisi economica, veti continui dall'Europa

La crisi economica che da anni attanaglia l'Italia e l'Europa intera, la precarietà nella ricerca del lavoro da parte delle giovani generazioni edil rischio reale di rimanere senza lavoro oltre i 55 anni, diventa una misura assistenziale necessaria, prioritaria e non più rinviabile nel tempo, come avviene in molti Stati dell'Unione Europea.

Ricordiamo anche a tal proposito che il presidente del consiglioMatteo Renzipiù volte ha chiestoflessibilità nei contied in materia previdenziale nella fattispecie, ma senza ottenere risposte e risultati adeguati alle aspettative, dai superburocrati dell'Europa.

La flessibilità nei conti consentirebbe di far fronte alle richieste di modifica strutturale del sistema pensionistico italiano.

L'alternativa sarebbe aumento o della pressione fiscale o tagli al sistema previdenziale. Probabilmente assisteremo a un nuovo anno di annunci e promesse. Le questioni previdenziali sono aperte e noi le seguiremo costantemente, voi seguiteci cliccando su "segui" posto in alto sopra al titolo.