Da luglio 2016 cambiano le modalità di calcolo del voto di laurea per i corsi di laurea in Medicina: grazie alla riforma approvata dalla Conferenza dei Presidenti dei corsi di laurea delle facoltà di Medicina lo scorso febbraio il sistema verrà uniformato su tutto il territorio italiano. Si tratta di una novità necessaria per rispondere alle esigenze dettate dall’istituzione della graduatoria nazionale unica per le scuole di specializzazione ma che, sebbene salutata con favore dagli studenti che rischiavano di essere penalizzati semplicemente perché provenienti da atenei diversi, rischia di avere conseguenze penalizzanti per tutti quelli attualmente in procinto di laurearsi.

Riforma del calcolo voto: da luglio sistema unico per tutti

Sebbene finora gli studenti laureandi in medicina dovessero fare i conti con un sistema di calcolo del voto di laurea variabile di ateneo in ateneo, da luglio non sarà più così. La procedura, unica per tutti prevedrà nello specifico una media aritmetica dei voti degli esami sostenuti cui si potrà aggiungere un punteggio massimo di punti di prova finale più un eventuale “extra” di ulteriori 7 punti massimo che andranno a premiare attività come erasmus, progress test, lodi e laurea in corso. In ogni caso per poter raggiungere l’agognato “110 e lode” bisognerà raggiungere un minimo di 113 punti.

Riforma retroattiva, penalizzati gli studenti al quinto e sesto anno

Fin qui tutto bene: finalmente non ci saranno più discriminazioni nell’accesso alle scuole di specializzazione dovute all’ateneo di provenienza, secondo una modifica richiesta più volte a gran voce dagli stessi studenti. Tuttavia, ciò che suscita qualche mal di pancia è la validità retroattiva della riforma che, entrando in vigore a luglio si applicherà comunque anche agli studenti attualmente iscritti agli ultimi anni, che si ritrovano così con le carte in tavola cambiate dall’oggi al domani.

Non ha tardato dunque ad arrivare la risposta delle associazioni studentesche che dopo una prima raccolta firme hanno incassato la prima vittoria: al CCS di Torino Molinette si è approdati infatti a una delibera per contrastare la retroattività della riforma, che diverrà effettiva per i neo iscritti dell’anno accademico 2015/2016. Un precedente importate per gli altri corsi di lauree che stanno discutendo questo provvedimento ma che, allo stato attuale delle cose, potrebbe diventare un ulteriore motivo di disparità.