Resta al centro del dibattito politico la riforma Pensioni prevista per il 2016. Le novità riguardano le dichiarazioni del Ministro Poletti in merito al presunto taglio delle pensioni di reversibilità contenuto all'interno del Def, il documento di economia e finanza. Le parole del Ministro del Lavoro confermano sostanzialmente quanto già ripetuto dal premier Renzi e altri esponenti del governo un paio di mesi fa, quando scoppiò letteralmente la 'bolla' degli assegni previdenziali destinati ai vedovi e vedove del nostro Paese.

Poletti ha assicurato che è stato un errore tecnico, sottolineando come ci sia da parte del governo l'impegno di correggere il testo della delega legislativa sulla povertà, affinché venga chiarito una volta per tutte che le pensioni di reversibilità in essere non verranno toccate.

Dichiarazioni, quelle del Ministro Giuliano Poletti, che dovrebbero rassicurare tutte quelle persone che oggi ricevono un assegno pensionistico di reversibilità, messe in allarme dopo la rivelazione dei giorni scorsi di Cesare Damiano.

Come ricorderete, il presidente della commissione Lavoro alla Camera, in prima linea per l'introduzione della pensione anticipata, aveva denunciato la presenza all'interno del Def di un possibile intervento sulle pensioni di reversibilità. Damiano si era affrettato a ribadire la propria contrarietà, riconfermando l'impegno di presentare un emendamento per eliminare la parte di testo incriminata sia dal testo delega sulla povertà sia dal Def. Impegno che potrebbe non essere più necessario dopo le parole di Poletti.

Dello stesso avviso del Ministro anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. Intervenuto a margine di un convegno, il sottosegretario ha confermato che da parte del governo non c'è alcuna volontà di toccare le pensioni di reversibilità. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Yoram Gutgeld, il commissario alla spending review, e il viceministro dell'Economia Enrico Zanetti, i quali hanno ribadito quanto già espresso da Poletti qualche ora prima, negando dunque qualsiasi intervento.

Nei giorni scorsi era intervenuto a questo proposito anche Tito Boeri. Il presidente dell'Inps aveva sottolineato come non fosse necessario tagliare le pensioni di reversibilità. Ricordiamo che il numero uno dell'IstitutoNazionale della Previdenza Sociale è sempre in prima linea per la modifica alla riforma Fornero, da attuare, secondo il professore della Bocconi, entro la fine del 2016.

Non è più tempo di aspettare, per Boeri è fondamentale che la riforma venga fatta subito, senza ulteriori rinvii.

Chi non crede a refusi o errori di distrazioni sono i sindacati. Susanna Camusso, intervistata dopo la smentita di Poletti, ha attaccato il governo, sostenendo come l'esecutivo 'ci stia provando', ribadendo inoltre la ferma opposizione da parte del sindacato su un eventuale taglio delle pensioni di reversibilità. Più conciliante invece Annamaria Furlan, della Cisl, che applaude le parole del Ministro, mentre il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, sottolinea come l'idea di flessibilità in uscita pagata dal pensionato non serva.

Voi che idea vi siete fatti sull'ipotetico taglio delle pensioni di reversibilità? Pensate che si sia trattato di un errore da parte del governo oppure credete che l'esecutivo, come ha detto la Camusso, ci abbia provato?