La riforma delle Pensioni, sabato 2 aprile, è stata oggetto di varie manifestazioni in diverse parti d’Italia. Riformare la Legge Fornero è una priorità riconosciuta da tutti, ma allo stesso tempo i veti dell’Europa e le carentirisorse, sono fattori altrettanto noti. In attesa che la flessibilità in uscita, dalle piazze e dalle proposte, passi nelle aule legislative, ci sono tanti, piccoli interventi, per tante particolari categorie di lavoratori che possono essere fatti, senza necessariamente essere inseriti nel calderone della riforma. Proprio uno di questi è stato oggetto di una interrogazione parlamentare di alcuni rappresentanti del PD.

Quota 96 anche per autonomi e statali

L’argomento di questa interrogazione presentata al Ministro del Lavoro, ha come oggetto l’uscita anticipata a 64 anni e 7 mesi. Una deroga alla Legge Fornero consente, ad alcuni lavoratori che hanno raggiunto quota 96 prima dell’entrata in vigore della Legge Fornero, di uscire dal lavoro con due anni di anticipo rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi. Fin qui tutto normale, perché molti lavoratori nati nel 1952, possono usufruire di questo sconto. Oltre al requisito contributivo-anagrafico, cioè avere 60 anni e 36 di contributi oppure 61 anni e 35 di contributi, completati prima del 2012, questa possibilità èconcessaai lavoratori dipendenti del settore privato.

Sono esclusi quindi, tutti i lavoratori del Pubblico Impiego e tutti i lavoratori autonomi.

L’interrogazione presentata da una pattuglia di parlamentari PD, con in testa la prima firmataria e braccio destro di Damiano, Maria Luisa Gnecchi,vuole spingereil Governo ad estendere anche a queste categorie la stessapossibilità. Per fare questo, la Gnecchi chiede che il Governo metta in piedi un contatore, cioè che inizi a calcolare quanti sono i possibili beneficiari di questa estensione, tanto per verificarne la fattibilità.

Via libera anche ai senza lavoro

Un altro requisito necessario che attualmente limita il numero di beneficiari di questa deroga alla attuale Legge Previdenziale è sicuramente quello della continuità di lavoro. Infatti, i lavoratori dipendenti che possono usufruire della deroga, sono quelli che al 31 dicembre 2011 risultavano al lavoro, cioè che non erano disoccupati, sospesi o in condizione di discontinuità lavorativa.

In parole povere, quelli che a quella data si trovavano senza lavoro, non possono uscire in anticipo oggi. La Gnecchi ha chiesto di superare questo paletto, di allargare la possibilità anche a chi era senza lavoro, evitando di penalizzare due volte questi “sfortunati”. In altri termini, con questa interrogazione, i parlamentari chiedono che venga concessa a tutti i lavoratori nati nel 1952, con qualsiasi tipologia di lavoro ed in qualsiasi condizione si trovasseroa fine 2011, di poter anticipare la pensione a 64 anni e 7 mesi. Questo perché essi sono tra i più penalizzati dalla Legge Fornero, perché si trovano ad aver raggiunto la quota 96 a cavallo dell’entrata in vigore della riforma, che ne ha fatto perdere diritti già maturati.