Nessuna novità per i cosiddetti lavoratori precoci che nonostante abbiano iniziato la loro carriera lavorativa in giovane età, non sono riusciti ancora a raggiungere l'agognata pensione, per via delle norme troppo rigide introdotte nella riforma Fornero. Un tema molto delicato che desta preoccupazione soprattutto alla categoria che ormai da anni attende di lasciare il lavoro ricorrendo alla pensione anticipata.

Flessibilità in uscita nella Legge di Stabilità

Come annunciato tempo fa dal sottosegretario all'economia Tommaso Nannicini, l'argomento Pensioni dovrebbe salire sul treno della prossima Legge di Stabilità che dovrebbe essere discussa a partire da settembre.

Intanto il Governo Renzi, resta ancora a lavoro sul famigerato tema della flessibilità in uscita e sta valutando tutte le ipotesi avanzate dalle varie forze politiche e sociali. Nessun cenno tuttavia è stato fatto al delicato argomento riguardante i lavoratori precoci che da anni attendono risposta sulla propostalanciata dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. Secondo questa propostasi avrebbe la possibilità di lasciare anticipatamente il lavoro alla maturazione di almeno 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica e senza andare in contro a penalizzazioni. Una proposta contenuta nel disegno di legge n. 857 che tuttora non riesce ad avere una risposta esaustiva nonostante la dura battaglia iniziata dal Partito Democratico nel 2013.

Nessun intervento su Quota 41

A nulla è servita l'interrogazione parlamentare sollevata dall'onorevole Cimbri riguardante appunto la Quota 41. Motivo che sicuramente spingerà migliaia di lavoratori precoci a scendere in piazza nella manifestazione del 19 maggioalla qualeparteciperanno anche la Rete dei Comitati Esodati e i sindacati Cisl, Cgil e Uil che continuano a chiedere un intervento definitivo che possa risolverele attuali problematiche.

Stando a quanto affermato dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso, infatti, sarebbe necessario intervenire sui lavoratori precoci visto che questi possono aver iniziato a lavorare all'età di 14-16 anni, svolgendo mansioni prevalentemente faticose nelle miniere, nei cantieri edili, nelle fabbriche o nelle case di riposo.