"Chiedere degli interventiche ritocchino l'impianto della riforma Fornero è qualcosa di ragionevole su cui si può discutere": lo afferma il Vice Ministro all'economia Enrico Zanetti, intervenendo durante l'ultima puntata della trasmissione televisiva Ballarò su Rai Tre. L'esponente del Governo mette però le mani avanti in merito a una ristrutturazione profonda dei principi di regolamento della previdenza decisi con la riforma del 2011, per via dell'impraticabilità tecnica. "Chiedere di smantellare la riforma Fornero è chiedere qualcosa che deve necessariamente essere accompagnato da aumenti di tasse, tagli pesanti di servizi come la sanità, riduzione di investimenti", pertanto non sarebbe una proposta perseguibile.
Il motivo è da ricercare prima di tutto nella quadra contabile, "perché 30 miliardi di risparmi annui tutti di tagli di efficienza e senza toccare i servizi sono impossibili" ha spiegato il Vice Ministro, "quindi innanzitutto distinguiamo quello che è populismo allo stato puro da richieste ragionevoli che comunque implicano il coraggio delle priorità".
Riforma pensioni e uscite flessibili: ritoccareil sistema tenendo conto delle priorità
Stante la situazione, resta chiaro per l'esponente del Governo che la questione della flessibilità previdenziale non può essere risolta continuando a ribadiregli errori pregressi."Nell'istante in cui ci si inserisce in un contesto in cui il sistema non è sostenibile perché si sono date le baby Pensioni e perché si sono fatti errori nel passato: d'accordo, se vogliamo andiamocela tutti a prendere con chi ha mal gestito il nostro sistema 20, 30, 40 anni fa e l'ha impostato male.
Però al netto di questa soddisfazione immediata ci ritroviamo con il problema uguale da gestire": Per quanto riguarda invece la Riforma Fornero ed il tema della flessibilità previdenziale, Zanetti ribadisce che"quello che è stato fatto nel 2011 è stato di mettere in sicurezza il sistema. Si può in parte tornare indietro migliorando alcuni aspetti?
Lo si può fare, a patto di non voler dire smantellotutto perché l'ordine di grandezza di 30 miliardi di risparmi annui non lo rende possibile".
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