Sale la tensione sulla vicenda dei mancati pensionamenti e sull'attuale situazione di blocco per coloro che desiderano ottenere l'uscita dal lavoro dopo i sacrifici di una vita. I sindacati hanno deciso di organizzare una protesta generale con cortei in tutte le principali città domani,2 aprile 2016, portando in piazza le rivendicazioni dei lavoratori. Tra le figure maggiormente colpite, troviamo ad esempio i precociche si sono visti trascinare in avanti i requisiti di anzianità e di versamento dei contributi a causa degli adeguamenti all'aspettativa di vita.

Ma resta altrettanto seria la situazione di altre tipologie di lavoratori, come nel caso dei cosiddetti "esodati", cioè di coloroche si sono ritrovati improvvisamente senza i propri assegni. Questo, nonostante avessero già firmato degli accordi di scivolo previdenziale con la propria azienda. Si tratta solo di due esempi, perché la casistica è in realtà molto ampia.

Pensioni e proteste di piazza, tutti puntano sul 2 aprile

A scendere in piazza domanisaranno i sindacati, dopo aver indetto una mobilitazione nazionale che riguarderà tutte le principali città italiane. Cgil, Cisl e Uil hanno preparato numerosi cortei per chiedere delle misure urgenti al Governo, anche se finora tutte le occasioni di realizzare nuovi meccanismi di flessibilità sono stati disattesi.

Le proposte più note vertono susituazioni come quelle dei precoci, per i quali si ipotizza di garantire il pensionamento con almeno 41 anni di versamenti. Mentre anche i pensionandi con 62 - 63 anni potrebbero essere oggetto di una forma di prepensionamento, che però dovrà risultare associata ad una certa quota di versamenti minimi.

Si parla in questo caso di 20 o 35 anni, a seconda delle ipotesi che sono circolate. Di sicuro vi è che qualcosa dovrà essere fatto, visto che le proteste proseguono ormai da troppi anni. Mentre le situazioni di difficoltà non riguardano solo i soggetti in avanti con gli anni ma anche i giovani, rimasti tagliati fuori dal lavoro proprio per il tappo che si è creato nei pensionamenti.

Resta quindi comprensibile l'attesa dei lavoratori, che ormai stremati chiedono di vedersi finalmente garantire i propri diritti. Per dire la vostra sulla protesta dei sindacati, potete aggiungere un commento all'articolo.