Il Documento di Economia e Finanza ha lasciato con l'amaro in bocca i lavoratori precoci che, probabilmente, si attendevano qualcosa in più rispetto al semplice impegno dell'esecutivo a introdurre la flessibilità in uscita laddove le condizioni dovessero permettere un provvedimento di questo tipo. La delusione è dovuta al fatto che nel DEF non viene citato neppure una volta il dossier "precoci". Si tratta in realtà di una "delusione" che è condivisibile solo in parte, visto che comunque nel Documento non c'è alcuno spazio per nessuna delle categorie sensibili che sono state prodotte dalla Legge Fornero.

Come non si parla di precoci, infatti, non si parla neppure di esodati, dei quota 96 della scuola e degli usuranti. Sotto questo punto di vista, quindi, ci ha visto giusto l'esponente di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto che, già lo scorso week end, aveva postato sul suo profilo Facebook un messaggio di indignazione per quello che nel DEF non era scritto.

Il Documento di Economia e Finanza sono solo principi orientativi

L'indignazione di Rizzetto non era però stata condivisa da Cesare Damiano, il promotore della quota 41 per i lavoratori precoci che aveva reagito parlando invece di spunti molto interessanti sul fronte della flessibilità. I fatti sembrerebbero dare ragione al più ottimista Damiano.

Stando alle ultime notizie, infatti, alla pagina 86 Sezione III del Programma Nazionale di Riforma inserita nel DEF, il governo fa riferimento alla "fattibilità degli interventi volti a favorire una maggiore flessibilità nelle scelte individuali". Poche parole che aprono la strada ad una possibile azione nel segno della flessibilità in materia di Pensioni.

E' in queste parole che i lavoratori precoci possono trovare un appiglio per l'approvazione di quota 41 senza penalizzazioni. L'esecutivo non cita alcuna proposta n poteva fare diversamente visto che il DEF è solo atto di indirizzo e quindi nessuno può effettivamente affermare che la strada per quota 41 sia chiusa. Del resto nel comunicato di Damiano si proprio riferimento alla possibilità che la dichiarazione di principio di oggi possa essere seguita domani da un provvedimento nel segno di quota 41.

I tempi certamente non sono imminenti ma è ipotizzabile che già dopo l'estate si entri nel vivo del dibattito sulle pensioni, e quindi anche sui precoci, in modo tale che poi si possa arrivare a qualcosa di più definito da inserire in Legge di Stabilità. Un motivo in più per avere fiducia, per finire, è rappresentato dal fatto che un anno fa come adesso, nel DEF non vi era traccia di nessuna parolina riferibile alle pensioni.