Non c'è pace per il concorso docenti e, del resto, è ben comprensibile la preoccupazione da parte dei candidati che hanno sostenuto già le prove scritte computer based ma anche da parte di chi stanno aspettando il loro turno.

Il gruppo 'In-segnanti Uniti Stop al concorso truffa', per voce del Prof. Ing. Alfredo Pudano si rivolgono al Miur per avere risposta sui criteri e sui metodi che verranno adottati per garantire celerità ed efficienza, oltre che sicurezza nelle correzioni degli elaborati.

Ultime news concorso scuola, mercoledì 10 maggio 2016: correzione elaborati tramite TAG/parole chiave?

All'interno del comunicato, pubblicato dal sito specializzato Orizzonte Scuola, viene manifestata la grande preoccupazione per alcune voci che stanno circolando, di cui ovviamente non vi è alcun riscontro ufficiale. Sembra che, secondo alcuni presidenti e commissari che vogliono mantenere per ragioni comprensibili il loro anonimato, il Cineca abbia ideato un sistema informatico in base al quale la correzione avvenga velocemente attraverso l'uso di 'TAG/parole chiave' che servirebbero a 'scremare' gli elaborati.

Miur dia una risposta sulle effettive modalità di correzione, vista l'assenza di griglie di valutazione

Il professor Pudano, per primo, ammette di non aver dato troppo peso, almeno inizialmente, a queste dicerie ma ulteriori 'indagini', presso altre commissioni, sembrerebbero confermare tale ipotesi.

Proprio perchè si tratta di voci che non possono trovare conferme ufficiali, nè smentite, si chiede al Miur ed in particolare al ministro Giannini, di fornire una dettagliata risposta in merito alla procedura di correzione degli elaborati, anche per l'assenza di griglie di valutazione.

Il prof. Alfredo Pudano ribadisce che 'non è nostro costume credere alle voci', anche perchè è utopistico pensare che il Ministero dell'Istruzione abbia scelto criteri di questo genere per scegliere i docenti 'migliori': d'altra parte, ci si sente in dovere di rispondere adeguatamente ai docenti impegnati in questa prova concorsuale, nonchè difendere quelli che sono i loro diritti.