Così come l'omologo di Montecitorio, il presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale di Palazzo Madama Maurizio Sacconi non condivide l'orientamento del Governo Renzi sulla riforma Pensioni pur mostrandosi in qualche modo ottimista sulle buone intenzioni. "L'annunciato avvio del part-time incentivato - ha detto il presidente della commissione Lavoro del Senato della Repubblica - consente di ribadire che si tratta di una misura astratta, perché non corrisponde - ha proseguito - agli interessi né dei lavoratori né degli imprenditori".

Lavoro e Previdenza sociale, Sacconi boccia l'Anticipo Pensionistico di Renzi

Secondo il parlamentare di Area popolare (Ncd-Udc), "le imprese non hanno - ha detto - ragionevolmente mezze misure. O - ha proseguito Maurizio Sacconi - utilizzano per intero un lavoratore anche in età avanzata in quanto ne riconoscono l'esperienza e la capacità o - ha spiegato l'ex ministro del Lavoro del Governo Berlusconi - preferiscono risolvere il rapporto". Quindi, secondo il senatore di Ap, "ove ricorressero al part-time - ha detto - compirebbero soltanto una finzione". Area popolare, tra i partiti che insieme al Pd e a Scelta civica compongono la maggioranza di governo sostenuta anche dall'appoggio esterno dell'Ala di Denis Verdini, propone una formula per la pensione anticipata sostenibile per le casse dello Stato e nello stesso tempo più conveniente per i lavoratori rispetto all'Ape (Anticipo Pensionistico) annunciato dal presidente del Consiglio nei giorni scorsi.

Novità e divergenze nella maggioranza di governo sulla riforma delle pensioni

"Ribadiamo la proposta di tre anni di attesa del pensionamento - ha spiegato Maurizio Sacconi sul blog dell'Associazione Amici di Marco Biagi - nel corso dei quali il lavoratore ha garantiti per intero o quasi - ha proseguito - l'ultimo reddito e i corrispondenti versamenti contributivi sulla base - ha aggiunto il presidente della commissione Lavoro del Senato - del concorso dello Stato".

La partecipazione statale, secondo Sacconi, dovrebbe avvenire "attraverso il terzo anno di Naspi - ha spiegato in un post su www.amicimarcobiagi.com - e del datore di lavoro per la rimanente parte degli oneri con il vantaggio della detassazione". Posizioni ancora divergenti dunque nella maggioranza del Governo Renzi sulla riforma pensioni, si riuscirà a trovare la quadra entro la legge di Stabilità 2017 come promesso dal premier?