Il concorso docenti 2016 ha visto un lungo braccio di ferro intercorso tra i docenti non abilitati ed il Miur. I docenti non abilitati da anni operano all'interno del comparto Scuola. Essi hanno maturato un'esperienza, spesso decennale o superiore, all'interno del loro ruolo. Questa loro professionalità maturata negli anni era il motivo scatenante del loro disappunto. Disappunto che nasceva dal non essere considerati idonei per partecipare al concorso docenti 2016. Questa disposizione, contenuta nella legge 107/2015, si scontrava particolarmente con la posizione che loro ricoprivano quotidianamente lavorando all'interno degli istituti scolastici.
Dal canto suo il Miur restava saldo nelle sue opinioni: i non abilitati non devono partecipare al concorso docenti 2016. Per sostenere la loro posizione si appellavano alla legge 107/2015. I docenti non abilitati si sono rivolti allora a delle associazioni sindacali per ottenere la giusta tutela e numerosi sono i ricorsi che hanno preso corpo. Ma il Miur, tramite la sua portavoce ufficiale, Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, minimizza le vittorie finora ottenute.
Pochi gli ammessi al concorso senza abilitazione
Il ministro Giannini si è espressa sulla questione dei docenti non abilitati. Lo scontro che è avvenuto, tramite ricorsi ed avvocati, è ancora noto.
Il Miur, appellandosi alla legge 107/2015 asserisce che i docenti non abilitati non possono partecipare al concorso scuola 2016. I docenti non abilitati si sono sentiti lesi nella loro professionalità, maturata nel corso di anni di esperienza conseguita sul campo. Qualcuno dei ricorsiè giunto a buon fine: alcuni non abilitati sono stati ammessi con riserva al concorso.
Il ministro Stefania Giannini ha asserito che tale provvedimento fa capo ad un'ordinanza cautelare ed in quanto tale è rispettata dal Miur. Ma le unità ammesse – stando alle parole del ministro Miur – sono poche unità. La situazione viene quindi minimizzata. C'è da domandarsi se davvero al situazione sia così semplice come ha espresso il ministro o se avrà nuovi sviluppi.