Ancora riecheggiano le urla e gli slogan dei professori quando si stava per approvare la nuova riforma scolastica (era l’estate del 2015), grida che presagivano antichi periodi politici, intrisi di dittatura e strapotere. Quella dei Dirigenti Scolastici, definiti sceriffi da qualcuno, sembrava la preoccupazione maggiore o peggiore, ma, alla luce dei fatti, quelle stesse premonizioni oggi iniziano a riecheggiare quasi a voler testimoniare che quello che sembrava preoccupazione, all'improvviso sta diventando, purtroppo, realtà.

La Scuola, nuova sede distaccata della banca: Funzionari in cerca di nuovi clienti

Quello che è capitato in questi giorni in una Scuola della provincia di Genova ha dell’incredibile ed è un fatto grave e al tempo stesso paradossale. Durante i lavori del Collegio dei Docenti, quattro funzionari bancari, invitati e autorizzati dal Dirigente Scolastico della scuola, hanno presentato i loro servizi promozionali della Banca che rappresentavano agli attoniti docenti presenti all'importante incontro collegiale. Questi ultimi, convinti di discutere solo questioni didattiche, questioni relative alla scelta dei libri di testo o tematiche inerenti i criteri di valutazione in vista dei prossimi scrutini finali, invece, hanno dovuto assistere, attoniti e stupefatti, ad un vero e proprio meeting di economia e finanza di tutto rispetto.

I predetti funzionari bancari hanno illustrato i loro migliori prodottifinanziari, proponendo agli astanti anche e alcune convenzioni e trattamenti di favore a proposito dei pacchettifinanziari offerti.

Non è la prima volta che si sente parlare di questi episodi poco chiari. Addirittura, negli anni passati qualche presideha preteso, dai componenti la funzione strumentale, che venisse posizionato in bella vista il banner della banca all'interno del sito internet istituzionale della scuola.

Altri presidi hanno avuto persino la sfacciataggine di fare inserire il logo di un istituto bancario, tra le slide che scorrevano sui monitor informativi dell’Istituto scolastico da loro diretti.

Un’altra premonizione: i privati nelle scuole diventeranno i nuovi proprietari?

Oggi, forse, non ci si dovrebbe affatto stupire di tanto clamore, visto che l’ingresso degli entiprivatinelle scuole è ampiamente tollerato all'interno dei dettami della nuova riforma scolastica denominata 'Buona Scuola'.

I privati, infatti, dovrebbero sostenere economicamente i progetti didattici delle scuole impoverite ogni anno dalle scarse risorse elargite dal Miur e, una Banca, secondo il legislatore e secondo i deputati e i senatori che hanno approvato nel luglio 2015 la Buona Scuola a colpi di maggioranza, può senza dubbio partecipare a questa nobile funzione. Salvo poi scoprire che dietro i buoni propositi, forse, si può celare un tornaconto e un interesse tutto economico oltre che speculativo, sempre ai danni dei soliti insegnanti. La notizia, però, non lascia sicuramente indifferente chi vive ogni giorno la scuola e sa che questa istituzione non è come le anticamere delle commissioni parlamentari, dove le lobby e gli affaristi di turno fanno i loro insalubri affari.

La scuola ha tante altre mission (prima tra tutte l’educazione e la formazione degli alunni) e l’ultima cosa che si possa pensare è quella di essere considerata un calderone dove poter attingere futuri clienti.

I super poteri dei presidi? Altro che sceriffi

Quello che più imbarazza quasi tutti i docenti non è tanto la presenza dei funzionari bancari all'interno dell’aula magna dell’istituto scolastico ligure e durante un momento collegiale così importante, ma la mancanza di buonsenso dimostrata dal Dirigente Scolastico, il quale ha permesso che tutto ciò si concretizzasse all'insaputa dei suoi insegnanti, troppo sprovveduti per capire che in quella occasione sarebbero stati considerati alla stessa stregua di un prodotto in vendita e non invece dei bravi professionisti della formazione.