La segretaria della Cisl Scuola Emilia Centrale, Monica Barbolini è intervenuta duramente in risposta al progetto del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini sull'apertura estiva delle scuole (progetto 'Scuole al Centro') e alla petizione online a favore dell'accorciamento delle vacanze estive. Ecco le sue dichiarazioni particolarmente incisive in merito alla questione.
Ultime news scuola, martedì 24 maggio 2016: Cisl 'Non si può chiedere tutto questo alla scuola'
'Non si può chiedere alla scuola di far fronte a quelle che sono tutte le esigenze della società' ha risposto la sindacalista, affermando che se le famiglie non hanno la possibilità di contare su 'nonni disponibili' o sono costrette a spendere soldi per badare ai loro figli, non ci si può rivolgere solo alla scuola come aiuto: ci sono anche le parrocchie, le associazioni di volontariato, gli enti locali.'Occorre rimuovere subito un equivoco che, invece, al contrario, si rischia di alimentare' ha sottolineato Monica Barbolini, affermando che occorre stabilire in maniera ben definita e marcata il confine tra il mondo della scuola e ciò che, invece, fa parte di un altro tipo di intervento.
Cisl Scuola, Monica Barbolini: 'Basta con la storia delle vacanze lunghe degli insegnanti'
'Bisogna smetterla, poi, con la storia delle lunghe vacanze dei docenti - è lo sfogo dell'esponente della Cisl che non perde occasione di ricordare tutti gli impegni e gli adempimenti che gli insegnanti devono assolvere durante i mesi di giugno e luglio, esami e corsi di recupero compresi. Non bisogna dimenticare, sottolinea Barbolini, come i giorni di ferie annuali degli insegnanti siano complessivamente 36, di cui quattro sono festività soppresse.
'Sarebbe anche ora che fosse riconosciuto a chi lavora nella scuola l'impegno e le responsabilità che vengono puntualmente assolte'.Riferendosi, in particolar modo, all'iniziativa promossa da alcune mamme di Pavullo nel Frignano con la loro petizione online 'Cambiamo calendario scolastico alle primarie', Monica Barbolini afferma come, in casi come questi, si finisce solo per suscitare la preoccupazione, più che mai comprensibile, da parte di chi teme l'arrivo dell'ennesimo fardello da caricare sulle proprie spalle.