Quello annunciato dai sindacati confederali non sarà uno sciopero'qualsiasi', vista la data della manifestazione di protesta, il prossimo 20 maggio: quindici giorni, dopo, infatti, molti cittadini italiani (insegnanti compresi...) saranno chiamati alle urne per le elezioni amministrative ed è chiaro che l'agitazione dei lavoratori della Scuola avrà uno scopo in più, quello di ribadire il proprio dissenso di carattere politico al Partito Democratico.

Ultime news scuola, sabato 7 maggio 2016: scioperi 12 e 20 maggio, le sfide a Renzi

Nonostante il clima di sfiducia del personale scolastico (docenti e Ata) nei confronti dei sindacati, messi sotto accusa per il loro eccessivo 'servilismo e sudditanza' nei confronti del governo e della legge 107, lo sciopero rappresenterà l'occasione per ribadire il proprio No a diversi punti critici della Buona Scuola, compresi naturalmente quelli che già sono oggetto dei quattro quesiti referendari, per i quali è in pieno svolgimento la raccolta firme.

A questo proposito, c'è da registrare la spaccatura tra i sindacati confederali (Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals-Confsal) e i sindacati di base come Unicobas, Cobas e Gilda, i quali faranno sentire la propria voce il prossimo 12 maggio con un'altra giornata di protesta. Una mancata coesione che, purtroppo, va a mettere il dito su una piaga storica che stenta a rimarginarsi.

Scioperi prima delle elezioni, il personale della scuola sfida Renzi

'Il ministro Giannini vende fumo, perché resteranno esclusi dall'assunzione decine di migliaia di docenti già abilitati all’insegnamento.' Domenico Pantaleo di Cgil è dell'opinione che la legge 107 possa essere ancora cambiata, visto che sta facendo acqua da tutte le parti sin da quando è entrata in vigore'.

A poco più di un anno di distanza dallo Sciopero Generale del 5 maggio che andò a finire sulle prime pagine dei giornali, (fu addirittura definito 'storico' vista l'altissima adesione dei manifestanti), questa nuova protesta assume, come dicevamo, anche carattere politico. Gli insegnanti e il personale Ata scenderanno in piazza a pochi giorni dalle elezioni e si ritiene che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non potrà ignorare il guanto di sfida che verrà lanciato dal personale scolastico.