Nonostante l’imminenza della pausa estiva prosegue il dibattito sulla riforma della previdenza. Le ultime news sulle Pensioni aggiornate ad oggi 23 giugno si rifanno al dossier che Poletti, Renzi e le autorità italiane starebbero stilando per mettere a punto delle misure pro pensione anticipata. Al riguardo il Premier è stato chiaro: ‘Chi va in pensione prima dovrà rinunciare a qualcosa’. Una rinuncia che potrebbe essere resa concreta da una serie di penalizzazioni annue alla quali dovrebbe però fare da contraltare un incremento degli assegni per le pensioni minime e per chi, già disoccupato, è rimasto senza ammortizzatori sociali.
L’UE continua comunquea fare la voce grossa esortando tutti i paesi dell’Eurozona a non ratificare misure di pensione anticipata con troppa leggerezza.
Notizie riforma pensioni oggi 23 giugno 2016, Renzi e Poletti studiano un compromesso
Le ultime notizie sulla riforma delle pensioni aggiornate ad oggi 23 giugno 2016 si rifanno dunque in modo particolare adun documento all’interno del quale Renzi, Poletti and co. stanno riassumendo gli interventi da dover compiere per riformare laprevidenza. L’idea è quella di dare soluzioni diverse a situazioni diverse: per i lavoratori che decideranno di anticipare volontariamente l’uscita dal lavoro si starebbe ad esempio pensando a delle penalizzazioni che sfiorano il 4% l’anno.
Le stesse dovrebbero invece essere ridotte per i disoccupati rimasti senza ammortizzatori e per chi si trovi ancora occupato in realtà economiche però in crisi. Altro nodo delicato è anche quello delle pensioni minime: Renzi vorrebbe alzarle con l’estensione del bonus da 80 euro a figurare in cima alla lista deipossibili interventi.
Pensione anticipata, news oggi 23 giugno 2016: l’UE frena
In merito a possibili interventi relativi alla pensione anticipata, le ultime news riferite ad oggi 23 giugno 2016 si rifanno però anche alla nota pubblicata dall’UE che ha ricordato come ‘i sistemi previdenziali - per poter pensare a qualsiasi intervento - debbano risultarecapaci disostenere la transizione demografica e i possibili shock macroeconomici, prevedendo sistemiautomatici di adeguamento dei requisiti pensionistici alle nuove aspettative di vita’.
Tanti i punti criticabili, come quello nel quale l’Eurogruppo ricorda che ‘la spesa aggregata per le pensioni deve esseremonitorataallungando la vita lavorativa’, concetto questo che il documento di Bruxelles ribadisce più avanti nel testo: ‘Vanno previsti percorsi di vita lavorativa più lunghi’. Solo valutazioni economiche dunque che considerano la vita lavorativa dei cittadini come una molla che possa essere protratta o ritratta sulla base di esigenze generalizzate che non tengono in alcuna considerazione degli evidenti aspetti sociali. Ma ogni molla ha un punto di rottura che in Italia è stata superato parecchio tempo fa.