Per la prima volta in Italia, viene condannata una scuola paritaria cattolica per discriminazione sessuale ai danni di una docente: la decisione è stata assunta dal giudice del lavoro di Rovereto (provincia di Trento) nei confronti dell'Istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù di Trento. La Scuola sarà chiamata a risarcire l'insegnante con una somma pari a 25 mila euro per danni patrimoniale e non patrimoniali.

Ultime news scuola, 23 giugno: scuola paritaria cattolica condannata per discriminazione

Come ricordato dal noto quotidiano 'Il Corriere della Sera', la vicenda risale al luglio del 2014, quando, a contratto scaduto, la docente venne convocata da suor Eugenia Libratore, la responsabile dell'istituto per parlare di alcune voci che circolavano insistentemente in merito ad una relazione sentimentale dell'insegnante con una donna.

La religiosa fece presente alla docente come fosse suo dovere tutelare la posizione dei minori, invitandola a smentire oppure a confermare i 'pettegolezzi': l'insegnante ritenne opportuno non rispondere a tale domanda e la responsabile dell'Istituto interpretò tale rifiuto come un'ammissione della sua omosessualità.In seguito, l'Istituto cercò di 'cambiare versione' affermando che non vi fosse più bisogno di coprire tale incarico e successivamente accusò l'insegnante di aver tenuto una condotta impropria.

La docente: 'Finalmente ho avuto giustizia'

Il giudice del lavoro ha ritenuto che tale comportamento rappresenti una 'violazione del principio di parità di trattamento': infatti, il rapporto di lavoro non deve essere influenzato e tanto meno discriminato a causa di convinzioni personali, età, handicap, motivi religiosi oppure, come in questo caso, dall'orientamento sessuale del lavoratore.

'Finalmente ho ottenuto giustizia' ha dichiarato la docente, che per ovvie questioni legate alla propria privacy, ha preferito mantenere l'anonimato. 'I datori di lavoro di ispirazione filosofica o religiosa non possono discriminarli per le loro scelte di vita - ha aggiunto l'avvocato Schuster che si è occupato del caso - nè tanto meno sottoporli ad interrogatori in merito alla loro vita privata'.