Entrerà nel vivo domani (14 giugno) il confronto tra l'esecutivo e le parti sociali sulla riforma Pensioni 2016 con particolare riguardo alle proposte per la flessibilità in uscita verso la pensione anticipata per gli ultrassessantenni capaci anche di creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. Nuove formule per l'accesso al prepensionamento, coma ha assicurato il Governo Renzi, saranno inserite nella legge di Stabilità 2017 che sarà varata in autunno.

Flessibilità in uscita per la pensione anticipata, confronto fra esecutivo e parti sociali

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali più rappresentative incontreranno domani pomeriggio di nuovo il sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti con i quali è stato avviato il confronto lo scorso 24 maggio. Anche stavolta, alla riunione con i leader di Cgil, Cisl e Uil - rispettivamente Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo - i rappresentanti dell'esecutivo non arriveranno con una proposta già "definita", ma ci sarà un confronto "chiaro" sulle proposte in discussione, come ha detto il ministro del Lavoro.

Sul tavolo della discussione la flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove soluzioni di prepensionamento che in una prima fase dovrebbero coinvolgere i lavoratori nati tra il 1951 e il 1953. L'ipotesi che più di altre sembra farsi strada su questo fronte è quella che prevede il ritiro dei lavoratori sino a 3 anni prima rispetto all'età anagrafica richiesta attualmente dalla legge Fornero per l'accesso alla pensione di vecchiaia, ovvero 65 anni e sette mesi per le lavoratrici e 66 anni e sette mesi per i lavoratori.

Pensioni e lavoro ai giovani: diverse le proposte al vaglio del Governo Renzi

Ovviamente saranno previste delle penalità sugli assegni previdenziali che saranno diverse a seconda dei casi e che dovrebbero essere molto lievi, quasi nulle, per le persone che hanno perso il lavoro, non sono più coperte da ammortizzatori sociali e non hanno raggiunto i requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento pensionistico.

Le penalizzazioni saranno invece più consistenti per i lavoratori che hanno scelto di lasciare il lavoro in anticipo per propria scelta. Questo il punto principale del confronto fra il governo e i sindacati sulla riforma pensioni. Ma al vaglio ci sono anche le proposte per la proroga dell'opzione donna fino al 2018 per la pensione anticipata delle lavoratrici col sistema contributivo, la soluzione quota 41 per i lavoratori precoci che hanno cominciato a lavorare in giovanissima età, l'ottava salvaguardia per gli esodati (i più penalizzati dalla legge Fornero) e maggiori tutele pensionistiche per i lavoratori impegnati in mansioni usuranti.