Dopo l'Ape arriva Rita: un nuovo acronimo arricchisce il vocabolario della riforma Pensioni targata Renzi che dovrebbe vedere la luce con la prossima legge di Stabilità che sarà approvata in autunno. Rita, il nuovo acronimo spuntato ieri, significa "Rendita integrativa temporanea anticipata". Una nuova misura previdenziale che ha l'obiettivo di dare ai lavoratori "over 63" che hanno aderito ai fondi di previdenza complementari e hanno intenzione di usura la flessibilità pensionistica per l'uscita anticipata dal lavoro l'opportunità di avere sin da subito una parte delle pensioni integrative per alleggerire l'impatto dell'Anticipo pensionistico (Ape).

Pensioni e flessibilità, il Governo Renzi lancia Rita per l'uscita anticipata

Rita e Ape vanno dunque in coppia. Una nuova soluzione che avrebbe tra i vantaggi per i lavoratori anche la possibilità di poter dimezzare, o comunque ridurre significativamente, il “prestito” bancario che permetterebbe di usufruire in anticipo degli assegni previdenziali. E' questa una delle proposte alla studio di cui si è discusso ieri - come riporta Il Sole 24 Ore - al tavolo tecnico coordinato a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, che dopo aver avviato il confronto con i sindacati sta affinando ulteriormente il report sulle pensioni con l'obiettivo di alleggerire le troppe rigidità della legge Monti-Fornero.

Nuove ipotesi allo studio da Palazzo Chigi per la riforma pensioni 2016

Nel puzzle pensionistico che si sta costruendo a Palazzo Chigi per permettere ai lavoratori over 63 di accedere più agevolmente alla pensione anticipata seppur con qualche penalizzazione sulla base della categoria di appartenenza e del reddito previdenziale, ci sono già alcuni pezzi inamovibili, mentre altri sono ancora in forte dubbio.

Tra i punti certi - si legge su Il Sole 24 Ore - il meccanismo del prestito pensionistico che sarà assicurato dalle banche. Pure i tempi e i requisiti anagrafici sono già definiti. In una prima fase si darà il via alla sperimentazione di 3 anni (per i lavoratori nati dal 1951 al '53), che dovrebbe riguardare anche gli impiegati della Pubblica amministrazione, con lo scopo di rendere in un secondo momento l'intervento organico e strutturale.