Il Governo Renzi andrà avanti con il confronto con i sindacati sulla riforma Pensioni 2016. Si evidenzia sempre di più in questi giorni l'intenzione dell'esecutivo di voler dialogare con i sindacati, diversamente da quanto fatto finora sulla questione previdenziale. E a suggerire di andare avanti su questa strada del confronto, probabilmente, anche i risultati elettorali per le amministrative 2016 non proprio soddisfacenti per il Partito democratico guidato dal segretario-premier Matteo Renzi che punta sul fronte previdenziale anche all'aumento delle pensioni minime con un bonus da 80 euro al mese sul modello di quello dato ai lavoratori dipendenti che percepiscono meno di 1.500 euro al mese di stipendio.

Pensioni e flessibilità, nuovo intervento del ministro del Lavoro

A confermare oggi l'impegno dell'esecutivo per la riforma pensioni è stato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. La questione previdenziale non è certamente un tema semplice da affrontare e bisogna comunque operare in una cornice di massimo rispetto dei conti pubblici in considerazione del fatto che la legge Fornero rappresenta ancora una garanzia sul fronte economico e finanziario anche se continua a produrre notevoli problemi e disagi sul piano sociale. "Il tema delle pensioni - ha dichiarato oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - è costituito da tanti capitoli che esamineremo come tali e insieme - ha aggiunto Giuliano Poletti riferendosi al confronto con le parti sociali - decideremo cosa fare".

Previdenza e lavoro, il 14 giugno nuovo vertice governo-sindacati

Il prossimo appuntamento tra governo e sindacati è già stato fissato per martedì 14 giugno. Sul tavolo del confronto "un lungo elenco di temi sui quali ci confronteremo", ha ribadito oggi l'esponente dell'esecutivo al termine della presentazione di un'iniziativa sull'alternanza scuola - lavoro secondo quanto riporta l'agenzia di stampa askanews.

Dalla flessibilità in uscita per la pensione anticipata all'aumento delle pensioni minime, passando per le questioni ancora irrisolte come quelle degli esodati che sperano nell'ottava salvaguardia, dei lavoratori precoci che reclamano la quota 41 per l'accesso al pensionamento, la proroga dell'opzione donna fino al 2018 per il prepensionamento delle lavoratrici. "I temi sono tanti - ha ricordato oggi Poletti e bisognerà uno per uno identificare qual è l'aspettativa, il bisogno e - ha sottolineato - la possibilità di intervento".