Si va delineando la linea della riforma della Pubblica Amministrazione del ministro Marianna Madia relativa al rinnovo dei contratti degli statali, ormai bloccati dal 2009. Ed è una linea che privilegia i redditi bassi, fino ad un tetto individuato in 26 mila euro lordi all'anno. La platea dei beneficiari, in tal modo, si ridurrebbe a circa un quarto degli attuali tre milioni di lavoratori statali che andrebbero a dividersi la somma messa a disposizione dal Governo Renzi nella scorsa Legge finanziaria per il rinnovo stesso. Trecento milioni in tutto che aumenteranno, ma non di molto, lo stipendio di circa ottocentomila dipendenti del pubblico impiego: a ridotte cifre stanziate da Palazzo Chigi corrisponderanno, in altre parole, bassi livelli di aumento stipendiale e solo per pochi.

Riforma Pa: dai comparti agli aumenti in busta paga

Il disegno di riforma della Pubblica amministrazione della Madia entrerà nel vivo la prossima settimana quando il Governo dovrà approvare la riduzione dei comparti pubblici dagli attuali undici a quattro: l'accordo tra l'Aran ed i sindacati è stato raggiunto da tempo e sarà realtà dopo la successiva approvazione da parte della Corte dei Conti. Ma il rinnovo del contratto in termini monetari scontenta i sindacati che annunciano lo sciopero generale nel prossimo settembre se non si dovesse procedere a convocare un tavolo di confronto. Di sicuro gli aumenti in busta paga non saranno per tutti: individuato il tetto dei 26 mila euro, si potrà scendere o salire, con conseguente innalzamento o abbassamento dell'incremento mensile.

Rinnovo contratto statali: quanto in più di stipendio?

L'attuale bozza di rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici prevede chegli incrementi di stipendio seguanola stessa strada del bonus degli 80 euro lanciato da Renzi: fatti i dovuti calcoli, fa sapere Il Messaggero di oggi, a chi guadagna entro i 26 mila euro, l'aumento sarebbe di circa 30 euro lordi mensili.

Tale ipotesi potrebbe divenirerealtà già a luglio, se il Governo dovesse votare il nuovo Testo unico dei lavoratori della Pubblica amministrazione in concomitanza con il secondo gruppodei decreti attuativi della riforma voluta da Marianna Madia.