I bonus legati alla produttività dei dipendenti del pubblico impiego non saranno più erogati indistintamente a tutti, ma seguiranno il criterio della meritocrazia. Chi ha assicurato una maggiore produttività, beneficerà del "di più" tra le voci delsalario accessorio, in misura proporzionale al proprio rendimento, mentre un quarto del personale non avrà alcun premio. È questa l'ipotesi più probabile delle modifiche delle retribuzioni deglistatali in vista del rinnovo del contratto, oramai bloccato da sette anni, che il ministro per la Funzione pubblica, Marianna Madia presenterà con la riforma della Pubblica Amministrazione già dal prossimo mese di luglio.

Bonus produttività statali 2016: si attuerà la riforma Brunetta?

Dunque i premi di produttività saranno assegnati agli statali non più a pioggia, ma sulla base del rendimento al lavoro. In tal senso, scrive il quotidiano Il Messaggero nell'edizione odierna, verrà ripreso il progetto fatto dall'allora ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta e rimasto lettera morta per sette anni, proprio dall'ultimo anno nel quale il contratto degli statali è stato rinnovato. Il deputato di Forza Italia stabilì che la metà dell'ammontare dei premi dovesse essere accreditato ad un quarto degli statali, quelli con più meriti di tutti, e l'altra parte al 50 per cento dei lavoratori. Ne rimarrebbe fuori un quarto che non avrebbe diritto ad alcun bonus accessorio.

Restano, tuttavia, da stabilire quali siano i parametri per la valutazione del merito.

Bonus 80 euro, un dipendente pubblico su 5 dovrà restituirlo

Strettamente connessa ai premi di produttività è la questione della restituzione del bonus di 80 euro ideato dal Governo Renzi due anni fa.Un dipendente della Pubblica amministrazione su cinque dovrà restituire il bonusper i redditi maturati nel 2015.

È questa l'analisi fatta dalla Uil sulla base dei resoconti di quanti dipendenti abbianosuperato i ventiseimila euro proprio con l'assegnazione del premio di produttività. Quest'ultimo, infatti, al contrario di quanto avviene per i dipendenti del settore privato, non è considerato da defiscalizzare e, pertanto, va a sommarsi alla retribuzione base.