Non sono certo buone le ultime notizie sulla pensione anticipata 2016 per lavoratori precoci e più in generale per tutti coloro che speravano di poter uscire dal mondo del lavoro grazie ad una riforma che garantisse flessibilità in uscita. Secondo quanto riportato nell'ultimo editoriale dell'esperto di previdenza e politica economicadel Corriere della Sera, Enrico Marro, si potrà uscire dal mondo del lavoro grazie a tre opzioni previste dall'APE, ma l'età anagrafica minima prevista dall'attuale Legge Fornero non verrà rivista. Vediamo nel dettaglio qual è la proposta di Renzi al vaglio in queste ore.

Pensione Anticipata 2016, ultime novità su legge Fornero: non cambia niente?

Citiamo testualmente l'apertura dell'editoriale del Corriere sulla pensione anticipata, che riporta: "La riforma Fornero non verrà modificata: i requisiti per la pensione resteranno fermi". Un fulmine a ciel sereno, per chi sperava che questi anni di battaglie e di lotte potessero servire a modificare finalmente questi requisiti, già nella prossima legge di stabilità. La notizia "buona" sulle Pensioni, se buona si può chiamare, è che ci saranno comunque alcuni modi per uscire dal mondo del lavoro, tutti inerenti all'APE. In poche parole il lavoratore potrà uscire con 3 anni di anticipo grazie ad un prestito da restituire in 20 anni e trattenuto dalla pensione.

Questo assegno, chiamato da Renzi APE, potrà esser fornito o dalle Banche(assistito dalle assicurazioni in caso di decesso del pensionato prima dell'intera restituzione), o in alternativa dall' azienda stessa. Infine la terza ipotesi è che l'assegno arrivi da un fondo di previdenza complementare (in caso sia stato sottoscritto e abbia capitale sufficiente) e questa formula prende il nome di RITA (Rendita integrativa temporanea anticipata).

Penalizzazioni sulla Pensione Anticipata e ultime notizie: il punto

Ovviamente l'accesso alla Pensione anticipata con 3 anni di anticipo rispetto alla legge Fornero, comporterà una penalizzazione della pensione, che varierà soprattutto in base al reddito. Non ci sono ancora numeri definitivi, ma si parla di un minimo del 2% annuo per i redditi più bassi, fino ad un massimo dlel' 8% annuo (24% quindi in 3 anni di anticipo) per quelli più alti.

Ora non resta che aspettare la reazione dei sindacati, che si incontreranno ad un tavolo con il governo il prossimo 10 giugno. Questa soluzione di fatto non piace a nessuno, se non a Renzi, ma sembra proprio che la direzione intrapresa dall'esecutivo sulla pensione anticipata sia questa... Voi cosa ne pensate? Continuate a seguirci cliccando segui per esser sempre aggiornati sulle ultime news delle Pensioni!