A cento giorni dall'annuncio del Premier, Matteo Renzi, di raddoppiare la paga dei commissari che correggono i test scritti del concorso nella Scuola 2016, ancora non è stato fatto nulla. Il provvedimento, in agenda dallo scorso 11 aprile con procedura "immediata" per aumentare il compenso spettante ai docenti del concorso si è arenato nel lungo e complesso iter legislativo-burocratico. La paga dei docenti continua a rimanere quella stabilita all'inizio del mandato: cinquanta centesimi per ogni test scritto corretto. Media risultante da un calcolo fatto a inizio apriledal portaleTutto scuolasui minuti occorrentiper la correzione diciascun test dello scritto oper esaminare all'orale ciascun candidato (da mezzora ad un'ora) rispetto alla retribuzione finale spettante ad ogni commissario .
Commissari concorso scuola 2016: inutile il decreto di aumento della retribuzione
Il lungo percorso del provvedimento è stato spiegato, oggi, dal Corriere della Sera: dopo l'annuncio di Renzi, il 20 aprile scorso Davide Faraone, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, aveva dichiarato che, tramite emendamento al Decreto scuola di aprile, si sarebbero stanziati ulteriori otto milioni di euro per il fondo destinato alle retribuzioni dei commissari del concorso 2016. Dopo l'approvazione definitiva in legge, datata 25 maggio 2016 e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale tre giorni dopo, il raddoppio del compenso non è ancora possibile perché manca ildecreto attuativo interministeriale, previsto dallo stesso emendamento.
Da quella "massima urgenza" sono passati, pertanto, oltre tre mesi e la nuova legge è inutile senza il relativo decreto attuativo.
Concorso docenti 2016: il Miur cerca altri commissari
Intanto, il ministero dell'Istruzione cerca altri commissari. Con i docenti ormai in ferie e i tanti commissari che stanno dando forfait, il 14 luglio scorso il Miur ha emesso una nota nella quale fa riferimento al reclutamento di nuovi commissari del concorso in collaborazione con gli uffici scolastici regionali. I quali, data l'urgenza, potranno nominare esperti del settore anche se non insegnanti.I docenti, invece, potranno fare i commissari anche se hanno un numero di anni di ruolo inferiore a cinque.