Accolta con esterma soddisfazione da parte dei docenti precari la petizione da parte dell'Europa circa il divieto di supplenze oltre i 36 mesi. Come è noto il comma 131 della legge 107 rappresenta lo zoccolo duro contro il quale si stanno scagliando le proteste dei precari che temono di vedersi esodare dopo il raggiungimento del 36° mese di supplenza. La petizione è stata presentata dal CNT di Sara Piersantelli e dei colleghi che si sono autotassati per riuscire a portare la petizione all'Europa. La petizione è stata accettata lo scorso 23 giugno, mentre si studia su possibili soluzioni di ripiegoquali un piano transitorio.
La batttaglia del M5S contro il comma 131
Sul divieto di supplenze oltre i 36 mesi si sta battendo anche il M5S con l'intento di eliminare il comma 131 della legge 107. A ricordare quanto possa essere determinante l'attività di vigilanza dei cittadini circa il rispetto delle normative europee è stata la eurodeputata, nonché membro della commissione petizioni, Eleonora Evi del M5S. Durante un evento tenutosi a Leinì (il Movifest) ha detto che grazie all'opera di cittadini attenti è stato possibile aprire procedure d'infrazione a carico dei paesi membri che hanno violato le direttive comunitarie. Tutta colpa della riforma della scuolae della fretta di rispondere frettolosamente al monito della corte europea del 26 novembre 2014.
Togliere il divieto di supplenze oltre i 36 mesi
Il postulato dei docenti precari ancora confinati nelle graduatorie di istituto si basa sul fatto che non è possibile usare i colleghi per colmare le lacune degli esecutivi passati impiegandoli sui posti vacanti e disponibili per poi dargli il benservito con un comma incostituzionale che li esclude al termine del 36° mese di servizio.
Per combattere efficacemente il precariato scolastico occorrono misure coraggiose come l'adozione di un piano transitorio che consideri l'esperienza accumulata dai docenti e li faccia scorrere in ruolo senza concorsi di sorta, o quanto meno con selezioni più serie e accurate rispetto a quelle alle quali stiamo assistendo, con l'assurdo che a bocciare ci siano docenti ancora meno esperti dei supplenti.