La giornata di ieri 4 luglio è stata caratterizzata dalla notizia diffusa dalla Corte dei Conti riguardante i tagli al mondo della scuola negli ultimi anni ma anche dalla direzione del PD, dove Matteo Renzi ha ribadito quale dovrebbe essere la linea del partito: il premier è stato molto duro con la cosiddetta 'minoranza dem' e ha ribadito come non vi sia spazio per un dominio incontrollato delle correnti all'interno del PD. È stata, infatti, bocciata anche la mozione che richiedeva la possibilità di fare campagna elettorale per il 'NO' al referendum.
Sulla questione della Scuola, Matteo Renzi ha deciso di intervenire, sottolineando, con amarezza, che si è prodotta una frattura con il mondo dei docenti, nonostante sia stato fatto tanto sia in termini di assunzioni sia per quanto riguarda un ammodernamento del sistema. Insomma, nessun dietrofront da parte di Matteo Renzi: nei giorni immediatamente successivi alla disfatta elettorale delle elezioni comunali 2016 sembrava che il governo intendesse aprirsi al dialogo con i docenti, ma, stando alle parole di ieri, non sembra essere questa la strada che si intende seguire. La minoranza dem, comunque, si è fatta sentire anche per quanto riguarda la scuola.
Speranza, il tavolo con i docenti e le ultime novità sul mondo della scuola
Ad attaccare il premier Matteo Renzi sulla sua politica decisionista e, in particolar modo, per quanto riguarda il dialogo con il mondo della scuola è stato uno dei 'leader' dell'opposizione interna, Roberto Speranza. Il discorso di Renzi sulla questione della scuola si è concluso con una ventata di ottimismo: se è vero che c'è una frattura con i professori, è anche vero che il governo sta facendo di tutto per sanarla.
Speranza, invece, ha sottolineato come uno dei motivi maggiori della sconfitta elettorale sia stata proprio la riforma della scuola, imposta senza alcun confronto vero con gli operatori di quel settore e subita dalla maggior parte dei docenti: la sua proposta sarebbe quella di aprire immediatamente un tavolo di confronto per comprendere dove si annidano i malumori e fare del PD nuovamente un partito che ascolta il suo popolo e il suo elettorato.
Intanto, le associazioni dei docenti sottolineano come la protesta dei docenti contro il 'bonus merito' e i comitati di valutazione gestiti dai presidi stia dilagando sempre di più, segno che la scuola sta iniziando a ribellarsi concretamente alle scelte politiche del governo Renzi. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.