Il Governo è alle prese con la riforma delle pensionia partire dalcosiddetto Ape (l’anticipo pensionistico per chi ha superato i 63 anni)), proseguendo con la definizione di altre misure riguardanti i lavoratori impiegati in mansioni usuranti, i precoci e l'estensione della no tax area a tutti i pensionati. Ecco cosa il Governo è in procinto di introdurre per chi volesse andare in pensione il prossimo anno.

Ape: anticipo pensionistico

Puntoprincipale della riforma Pensioni è l’Ape: strumento destinato agli over 63, finanziato attraverso un prestito di un istituto di credito il quale erogherà il trattamento pensionistico mensile dopo la preventiva certificazione rilasciata dall’Inps.

In tal modo l’Ape garantirà l’uscita anticipata dal lavoro a coloro che non hanno compiuto i requisiti anagrafici richiesti per la pensione di vecchiaia. Il prestito ‘anticipato’ dalla banca dovrà essere restituito in 20 anni. Il prepensionamento avrà tuttavia delle penalizzazioni che incideranno sull’importo della pensione: l’assegno mensile sarà inferiore a quello ‘pieno’ che si potrebbe avere se si attendesse l’età pensionabile. Ad ogni modo, le penalizzazioni saranno parzialmente compensate per alcune fasce di lavoratori attraverso un meccanismo di detrazioni fiscali.

Novità Precoci

Un altro importante punto della riforma pensionistica riguarda i ‘precoci’, vale a dire coloro che hanno iniziato a lavorare ‘prima del previsto’ versando contributi tra i 14 ed i 18 anni d’età.

A tale categoria di lavoratori si vorrebbe concedere il riconoscimento di un bonus contributivo tra i 4 ed i 6 mesi per ogni anno. Questo bonus consentirà ai cosiddetti precoci di accedere alla pensione con un totale di 41 anni di contributi. Il Governo sta tuttavia definendo la platea dei lavoratori potenzialmente interessati anche al fine di valutarne i costi.

Usuranti e No Tax area

Un’ulteriore misura riguarda invece i lavoratori usuranti: per loro si prevede di semplificare i requisiti. Infatti negli ultimi quattro anni sono riusciti ad andare in pensione solo circa 2 mila lavoratori usuranti su oltre 11 mila domande presentate. Si valuta infine l’eventualità di estendere la ‘no tax area’: infatti, al momento possono beneficiarne solo coloro che hanno meno di 75 anni ed un reddito ‘da pensione’ non superiore a 7.750 euro annui oppure coloro che hanno più di 75 anni ed un reddito pensionistico inferiore ad 8.000 euro all’anno. L’idea è di estenderla a tutti i percettori di pensione con reddito fino a 8.124 annui.