Proprio nel momento in cui ogni speranza sembrava persa, il Governo Renzi accende nuovamente un barlume di speranza per i lavoratori usuranti e precoci rimasti penalizzati dalle norme introdotte con la Riforma Fornero del 2011. Nonostante abbiano una lunga carriera contributiva alle spalle, infatti, i cosiddetti lavoratori precoci non sono riusciti ad accedere al pensionamento.

Confronto aperto sui precoci

Quello dei precoci è un problema molto grave, caduto più volte nel dimenticatoio, penalizzando ancora di più questa categoria di lavoratori. A niente sono servite le lunghe battaglie intraprese dalla minoranza Dem nel corso degli anni che hanno portato al ddl 857 firmato dal Presidente Damiano e incardinato in Commissione Lavoro alla Camera.

E' stata una settimana impegnativa per i rappresentanti dei diritti dei precoci che hanno iniziato un lungo confronto dove è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini al fine di incalzare il Governo nel trovare una soluzione concreta: "Questa posizione il Governo ha promesso di farla prezzare e che ci avrebbe dato una risposta", ha affermato.

Governo pronto a riaprire il tema dei precoci

Intanto, si attende il tavolo politico previsto per fine mese, dove verranno discusse le nuove misure a favore dei precoci che potrebbero essere introdotte nel capitolo della flessibilità in uscita. Stando ad alcune indiscrezioni, infatti, il pacchetto misure dedicato ai precoci, potrebbe prevedere un bonus contributivo di 4 o 6 mesi per ogni anno di lavoro svolto tra i 14 e i 18 anni.

Inoltre, potrebbe essere una soluzione anche la maggiorazione convenzionale dell'anzianità contributiva per facilitare ancora di più il raggiungimento dei requisiti ai lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi in giovane età.

Allo studio dell'esecutivo ci sarebbe anche una revisione dei requisiti legati all'aspettativa di vita che potrebbero scattare in un intervallo di tempo maggiore anziché ogni due anni.

I sindacati, invece, chiedono l'abbassamento dei requisiti contributivi a 41 anni in modo tale da permettere al lavoratore di richiedere la pensione anticipata indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni attraverso il meccanismo di Quota 41.