I Comitati territoriali degli esodati lanciano un nuovo appello alle istituzioni, ed in particolare all'Inps e al Governo, al fine di chiudere definitivamente la questione della contabilità relativa alla settima salvaguardia parlamentare. Dopo quattro mesi dalla data di chiusura dei termini per la presentazione delle domande da parte dei lavoratori, i Comitati lamentano la situazione di stallo davanti cui si trovano decine di migliaia di pensionandi in virtù della mancanza di una riposta da parte dell'istituto pubblico di previdenza. Una vicendadefinitiva come grave soprattutto per via della situazione di disagio che molti dei pensionandi si trovano ad affrontare, visto che di fatto continuano ad essere non salvaguardati nonostante le tutele già previste e approvate con la legge di stabilità 2016.

Tanto che i lavoratori definiscono il tutto come "inaccettabile, perché condanna migliaia di persone e le loro famiglie ad ulteriori e pesanti mesi di attesa, nell'ansia e nell'incertezza sul loro futuro".

Pensioni e 7ma salvaguardia: i problemi in essere

Stante lo scenario appena descritto, gli esodati lamentano due gravi problemi sorti proprio a seguito della situazione appena descritta. Come già anticipato, da un lato si condannano migliaia di ex lavoratori (e le loro famiglie) ad un'angosciosa attesa verso il futuro. Dall'altro lato diviene impossibile chiudere la Conferenza dei Servizi che si è aperta lo scorso 23 giugno 2016, conla quale ci si poneva l'obiettivo di accertare gli effettivi risparmi derivanti dalle sette precedenti azioni di salvaguardia parlamentare, al fine di avviare l'ottavo e definitivoprovvedimentoin favore degli oltre 34mila lavoratori rimasti ancora esclusi.

Riforma pensioni: falso che l'ottava salvaguardia sia troppo onerosa

Proprio in merito all'8va salvaguardia i lavoratori esodati esprimono il loro appoggio al dispositivopresentato alla Camera a firma degli On. Damiano e Gnecchi, evidenziandone la sostenibilità. "È falso che l'ottava salvaguardia sia troppo onerosa in quanto sarebbe chiaramente a costo zero per lo Stato, potendo contare sui risparmi conseguiti nel fondo esodati".Chiare quindi le aspettative dei lavoratori,che chiedono all'Inps di chiudere al più presto l'istruttoria delle istanze riguardanti la settima salvaguardia e di procedere conseguentemente a definire la contabilità di tutti gli interventi precedenti.

Mentre al Governo si chiede una pronta verifica sulla situazione di stallo appena descritta, al fine di sbloccare i conteggi e procedere all'approvazione urgente del DDL A.C.3893 depositato alla Camera, "assegnando la sede legislativa alla Commissione, per la sua approvazione nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il mese di settembre".

I lavoratori si riservano di mettere in campo ogni altra iniziativa al fine di tutelare gli esodati ancora non salvaguardati e dare attuazione agli ultimi provvedimenti di tutela.

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