Il Presidente della Commissione lavoro è tornato a commentare nella giornata di ieri la discussione in essere riguardoil tema dei pensionamenti anticipati e della flessibilità previdenziale. Secondo l'On. Damiano, il Ministro del lavoro Giuliano Poletti "fa bene a essere prudente sulle soluzioni che verranno individuate", anche perché il confronto in corso tra esecutivo e parti sociali presenta ancora posizioni distanti. Da parte sua, l'esponente democratico è tornato a ricordare l'importanza di allungare di un anno l'opzione di prepensionamento rispetto a quanto non sia stato previsto originariamente con l'APE, in modo da "anticipare di quattro anni il momento della pensione".

Ricordiamo che attualmente la bozza di legge sull'anticipo pensionistico prevede di limitare l'opzione di quiescenza flessibile alla platea dei nati negli anni '51 - '53, seppure la sperimentazione non preclude proroghe o modifiche rispetto a quanto pianificato inizialmente. Un altro aspetto fondamentale sarebbe poi quello della platea dei lavoratori per i quali sono necessarie maggiori tutele, in virtù della situazione di disagio da loro vissuta. Vediamoinsieme quali sono le richieste in tale senso.

Riforma pensioni e APE: aiutare le categorie più deboli con penalità zero

Stante la situazione appena descritta, il focus dell'esponente democratico si concentra su una platea ristretta di persone.

"Stiamo parlando dei disoccupati di lungo periodo, degli addetti ai lavori usuranti, degli invalidi e dei precoci. A questi ultimi va consentito di andare in pensione con 41 anni di contributi" ha ricordato il Parlamentare, sottolineando più in generale che questi soggetti devono poter entrare in quiescenza con una "penalità zero", proprio in virtù della situazione di disagio e difficoltà che stanno vivendo.

Pensioni anticipate, correggere circolare Inps per i nati nel '52

Un'altra misura di equità chiesta ormai a gran voce sia dal Presidente della Commissione lavoro che dall'On. Gnecchi resta il nodo della circolare Inps rivolta ai lavoratori nati nel 1952. L'istituto di previdenza ha deciso in autonomia che i soggetti interessati dalla misura di quiescenza "dovevano essere al lavoro il 28/12 del 2011" al fine di poter ottenere l'agognato pensionamento.

"La domanda che rivolgiamo al Governo è: dove sta scritto?" prosegue il Parlamentare, chiedendo di porre fine alla disavventura e situazione kafkiana di chi ha perso il lavoro anche un solo giorno prima della scadenza fissata arbitrariamente dall'Inps all'interno della circolare. Si tratta infatti di una vera e propria penalizzazione che va a pesare su soggetti che diversamente sarebbero già in quiescenza dal 2013. "Il Governo dovrebbe dare subito una risposta su questo argomento" conclude l'On. Damiano, ricordando che il perpetrarsi di situazioni di ingiustizia come quelle appena descritte provocano inevitabilmente l'allontanamento e la disaffezione dei cittadini dalla politica e possono avere conseguenze elettorali.

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