Da tempo ormai stanno avvenendo dei confronti tra i sindacati e il Miur per quanto riguarda la chiamata diretta degli insegnanti assegnati agli ambiti territoriali. Il confronto serrato si sta svolgendo da circa un mese e pochi giorni fa sono emersi dei dettagli che riguardano la procedura con cui potrebbe svolgersi l'assegnazione dei docenti alle scuole. La chiamata diretta servirà per incarichi di tipo triennale. Emerge una bozza del documento, ma questa potrebbe avere ulteriori modifiche. Vediamo allora tutti i dettagli emersi.

Due fasi ed una graduatoria per la chiamata diretta

Nella bozza è prevista una procedura della chiamata diretta che potrebbe articolarsi in due fasi. La prima parte è riservata a tutti coloro che sono stati assunti fino all'anno 2015-2016, da concludersi entro il 31 agosto. Nella seconda fase sono inclusi tutti coloro che sono neoimmessi in ruolo all'anno scolastico 2016-2017 da concludersi entro il 15 settembre. In primis vanno individuati dei requisiti che riguardano l'area informatica, lingue, disabilità e BES. Il dirigente sceglierà i docenti che posseggono questi requisiti e pubblica un bando in cui metterà a disposizione i requisiti per i posti disponibili. Tutto ciò dovrà essere effettuato prima che vengono pubblicati i movimenti.

Dopo la pubblicazione di quest'ultimi, i docenti assegnati all'ambito territoriale hanno la possibilità di richiedere assegnazione a una o più scuole tramite il sito del Miur, su Istanze Online. Il dirigente scolastico ha il compito di esaminare tutte le domande che arriveranno e stilerà una graduatoria in base al numero di requisiti posseduti.

Quanta discrezionalità avranno i dirigenti?

Tutti gli insegnanti a cui viene proposto l'incarico potranno rifiutare solo se vengono chiamati anche in altre scuole. Coloro che invece non verranno chiamati potranno essere assegnati dagli Uffici Scolastici in base al loro punteggio di mobilità sui posti che residuano. Ma quanto è ampio il potere dei dirigenti scolastici?

In realtà questi dovranno basarsi soltanto sul numero di requisiti posseduti, ma il Miur insiste nel dare maggiore margine di discrezionalità nella decisione. La procedura si presenta molto complessa e i tempi risultano anche molto stretti. Inoltre è previsto un incontro con il sottosegretario Faraone per fare delle modifiche e miglioramenti alla bozza.