"Il cantiere sociale di Renzi non mi convince": lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, commentando la "narrazione positiva" che avvolge le politiche di riforma e di sostegno del welfare operate dall'esecutivo. L'esponente democratico sembra invece d'accordo sull'accettare la sfida a migliorare le politiche già messe in atto per quanto concerne il sostegno alle persone più deboli, sia dal punto di vista previdenziale che lavorativo. Resta il fatto che l'attuale sistema secondo cui viene organizzato e gestito il welfare "ha molte contraddizioni che vanno corrette".
A partire dalle Pensioni per arrivare agli ammortizzatori sociali, fino alle politiche del lavoro caratterizzate da precarietà (come avviene nel caso dell'utilizzo spregiudicato dei voucher).
Pensioni flessibili: serve aumentare l'anticipo a quattro anni
Entrando nello specifico della riforma previdenziale l'On. Damiano ha ribadito la necessità di estendere la misura di flessibilità in preparazione ad almeno quattro anni di anticipo, rispetto ai tre previsti nella bozza del Governo. Altro punto di discussione è quello delle possibili penalizzazioni da addebitare a chi sceglierà la via del prepensionamento. "Sulle pensioni è necessario che l'uscita non faccia pagare penali ai soggetti più deboli: disoccupati, lavoratori precoci che devono andare in pensione con 41 anni di contributi, addetti ai lavori usuranti e invalidi".
Negli scorsi giorni l'esponente democratico ha invitato il Governo ad apportare queste modifiche all'interno dell'APE, la misura di anticipo pensionistico sulla quale si è aperto un tavolo di confronto con la piattaforma unitaria dei sindacati, al fine di condividere la responsabilità di una riforma del sistema.
Riforma pensioni: si punta ad allargare la 14ma
Un altro importante aspetto in discussione riguardante la riforma previdenziale è quello della creazione di nuove misure di sostegno in favore dei pensionati che percepiscono redditi bassi. "Occorre rivalutare le pensioni più basse" spiega l'On. Damiano, indicando che per raggiungere l'obiettivo sarebbe sufficiente agire sull'estensione della cosiddetta quattordicesima, già oggi presente nel nostro ordinamento.
Anche il Governo sembra voler aprire a questa ipotesi dopo aver valutato inizialmente l'avvio di un nuovo bonus da 80 euro, che avrebbe però il problema di risultare inutilizzabile per i pensionati incapienti dal punto di vista dell'imposta sui redditi. Al contrario, se "aumentiamo la cifra e il tetto di 700 euro diamo un bel segnale a chi ha sofferto di più nella crisie si è sentito emarginato". Questa considerazione va proprio nella direzione utile a migliorare il cantiere sociale di cui ha parato il Premier Matteo Renzi, rispondendo a difficoltà del Paese che "purtroppo non abbiamo ascoltato a sufficienza", conclude il Presidente della Commissione lavoro alla Camera.
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