A partire da domani, lunedì 18 luglio, sono attese le linee guida del Miur per la procedura relativa allo spostamento dei docenti dagli ambiti territoriali alle scuole: la rottura definitiva della trattativa sulla sequenza contrattuale della chiamata diretta peserà non poco su ciò che avverrà in ciascuna istituzione scolastica.

Ultime news scuola, domenica 17 luglio: Miur, unico responsabile fallimento trattativa chiamata diretta

SecondoFlc-Cgil, il Miur è da considerarsi quale unico responsabile del fallimento della trattativa. Come affermato dal sindacato attraverso una nota comunicativa, l'intesa politica, infatti, era già stata raggiunta, un'intesa in grado di garantire procedure oggettive e trasparenti, in equilibrio tra i requisiti dei docenti e le richieste qualitative delle scuole, salvaguardando soprattutto il valore dei punteggi e dell'esperienza.

Chiamata diretta e requisiti docenti: il grande inganno

Successivamente, però, l'intesa è venuta meno visto che il Miur ha preteso di voler introdurre una pletora di requisiti nazionali, molti dei quali non avevano alcun riferimento con l'attività pedagogica, culturale e didattica: un elenco infinito di requisiti, insomma, tra i quali le singole scuole avrebbero dovuto sceglierne solamente quattro.

A giudizio della Flc-Cgil l'obiettivo principale del Ministero dell'Istruzione era quello di rendere ininfluente la logica dei punteggi, dando via libera ai dirigenti scolastici nella scelta dei docenti a cui assegnare gli incarichi, secondo la loro discrezionalità. Lo scopo, inoltre, era quello di incentivare la concorrenza tra i docenti e creare una sorta di 'mercato di titoli'.

Chiamata diretta, Flc-Cgil: 'Tutelare libertà d'insegnamento e dignità professionale dei docenti'

Insomma, si è voluto tornare a solcare il percorso della fallimentare legge 107, una legge che non ha ottenuto alcun consenso dal mondo della Scuola, specialmente in relazione con la questione inerente alla chiamata diretta dei docenti. La Flc-Cgil conclude il proprio comunicato assicurando la massima tutela dei diritti dei docenti oltre che della loro dignità professionale.

Come già più volte fatto presente, il sindacato intende salvaguardare il diritto all'apprendimento e la libertà d'insegnamento, valori irrinunciabili anche perchè fondati sulla costituzione, valori che non possono essere cancellati da chi vuole trasformare le scuole in aziende.