Il concorso dirigenti scolastici dovrebbe ormai essere in dirittura d'arrivo, visto che il Miur ha già provveduto ad inviarne il regolamento al CSPI per recepirne il parere, seppur questo non sia vincolante. Le prove dovrebbero essere avviate nel prossimo autunno e, da quanto emerso dal contenuto del decreto, i futuri presidi dovranno possedere buone competenze nella gestione del personale e, in generale, nella gestione scolastica oltre ad una buona conoscenza di (almeno) una lingua straniera; i neo dirigenti scolastici dovranno, infine, dimostrare di sapersela cavare bene a livello informatico.

Ultime news scuola, venerdì 1 luglio 2016: concorso dirigenti scolastici

Il concorso dovrebbe prevedere una prova selettiva (50 domande a risposta chiusa, solo se il numero dei candidati sarà particolarmente elevato), una prova scritta (5 quesiti a risposta aperta, di cui uno in lingua straniera) e, infine, la prova orale.

A proposito della possibilità di candidarsi o meno al prossimo concorso dirigenti scolastici, il Miur ha posto come requisiti essenziali il possesso della laurea e lo svolgimento di 60 mesi di servizio di docenza. Come sottolineato da Orizzonte Scuola, dovrebbe trovare accoglimento la richiesta presentata dall'Anief per quanto riguarda il servizio non continuativo svolto come precari, ma si profila, invece, l'esclusione dei docenti precari abilitati.

Anief contro esclusione docenti precari abilitati: 'Se necessario, verrà avviato un contenzioso'

Il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, ha già annunciato, a tal proposito, l'intenzione del sindacato di avviare un contenzioso contro la suddetta esclusione: la sentenza del Tar del Lazio (5011/2014) specifica, infatti, come non sia necessario essere assunti a tempo indeterminato ma sia sufficiente aver insegnato per 5 anni, anche non continuativi, oltre, naturalmente, ad essere in possesso del titolo di studio.

Anche la 9729/2014 ribadisce lo stesso concetto, visto che viene ribadita l'esigenza di valutare il servizio pre-ruolo sullo stesso piano del servizio di ruolo, come tra l'altro indicato anche dalla Corte di Giustizia Europea.