La prossima settimana è in calendario un nuovo incontro tra Davide Faraone e i rappresentanti dei cinque sindacati sul nodo della 'chiamata diretta': su OrizzonteScuola è stata pubblicata un'anteprima della bozza intorno alla quale si discuterà e che potrebbe dunque essere soggetta a miglioramenti e cambiamenti. Prima di entrare nello specifico di un provvedimento che si annuncia particolarmente complesso, è possibile definirne brevemente i punto-chiave: innanzitutto, il contratto resta triennale e dovrà essere poi rinnovato – dunque, permane la precarizzazione del ruolo; in secondo luogo, la 'chiamata diretta' dovrebbe essere divisa in due fasi in connessione con il problema della mobilità; in terzo luogo, si tratterebbe di stilare delle graduatorie a partire da determinati coefficienti; infine, sembrerebbe restare comunque intatta la discrezionalità dei presidi nella scelta.
Ora, vediamo nello specifico i punti fondamentali della bozza sulla 'chiamata diretta'.
Bozza 'chiama diretta': le ultime novità di oggi 3 luglio
I punti fondamentali della bozza di discussione tra il Miur e sindacati sulla 'chiamata diretta' e gli ambiti territoriali sono i seguenti:
- le due fasi: la prima fase riguarda coloro che hanno avuto l'inserimento in ruolo fino all'anno scolastico 2015/2016 e deve terminarsi entro il 31 agosto; la seconda fase riguarderà i neoassunti per il 2016/2017 (da GaE e da concorso) e deve concludersi entro il 15 settembre
- la Graduatoria: si individueranno 10-15 indicatori fondamentali medianti i quali stilare delle graduatorie afferenti a tre ambiti, l'informatica, l'uso della lingua e l'area della disabilità e dei BES; i presidi dovranno poi scegliere tre requisiti sulla base delle esigenze della propria Scuola e pubblicare una sorta di 'bando'; i docenti afferenti all'ambito sottometteranno la propria domanda su Istanze Online e il preside esaminerà tutte le domande, stilerà una vera e propria graduatoria sulla base dei 'propri requisiti' e infine chiamerà il docente che ritiene più confacente alle proprie esigenze
- la discrezionalità dei presidi: questo è il vero punto di confronto tra Miur e sindacati; il Ministero vorrebbe maggiore possibilità di movimento per i presidi, sottolineando come dovrebbero essere loro a indicare i criteri e a scegliere liberamente; i sindacati vorrebbero invece che le graduatorie fossero stilate su base numerica e oggettiva per cui la 'chiamata' dovrebbe avvenire semplicemente grazie al posizionamento e non secondo la discrezionalità del dirigente scolastico
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