Conclusasi ieri in tarda mattinata la cerimonia di consegna delle firme pro disegno di legge Damiano che poneal centro della scena la particolare categoria dei lavoratori precoci. Di queste, trentamila sono giunte via web; ventimila nero su bianco.

Cambio di rotta sul tema pensioni

Nel corso della conferenza stampa tenutasi subito dopo l'atto depositario, il paladino dei diritti dei precoci Cesare Damiano ha meglio illustrato il contenuto del disegno, decisivo per i lavoratorichiamati in causa: "Uscita flessibile al raggiungimento dei 62 anni di età o 35anni di contributi, senza ovviamente dimenticare la Quota 41".

Per il Presidente, fondamentale è stata la pressione esercitata "dal basso" direttamente dagli interessati. Di fatto, a presenziare durante il colloquio non sono mancati alcuni dei rappresentanti per conto del gruppo Facebook Lavoratori precoci a tutela del propri diritti. Tra questi Roberto Occhiodoro, che a nome dei quattordicimila ha ribadito di non essere incline a negoziazioni: "Non scendiamo a patti. Quello che chiediamo è la Quota 41 senza limiti anagrafici né penalizzazioni".

Le proposte

La conferenza stampa di Cesare Damiano si è aperta con i ringraziamenti rivolti agli stessi lavoratori che hanno tenuto a rendersi partecipi di questa grande sfida. La strada è però ancora lunga, mentre la campagnaper gli altri obiettivi posti dalla Commissione (vd.

Opzione Donna) incalza.

Damiano ha inoltre evidenziato come gli incontri Governo-sindacati siano stati promossi proprio dai lavoratori, appuntamenti durante i quali le rappresentanze hanno inneggiato all'introduzione del famigerato APe.

Per bocca degli stessi precoci, l‘anticipo pensionistico non sarebbe che una misura sconveniente, a cui i sondati si rivelanopoco disposti ad aderire.

Tutto sommato, non sarà una battaglia facile. La "scelta dirimente" della Quota 41 si presenta paradossalmente come la più quotata. In ogni caso, preferibile sarà decidere prima del referendum di ottobre.

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