Èufficiale: la riforma Pensioni, di recente oggetto del dibattito tra Governo e sindacati, rientrerà nella legge di Stabilità 2016. In quale forma, ancora non sappiamo. Non sappiamo con certezza se includerà le misure da tempo auspicate dalle particolari categorie di precoci, esodati e usurati (di cui la Quota 41 è solo un esempio); non conosciamo ancora la piega che verosimilmenteprenderà la riscrittura del provvedimento dell'anticipo pensionistico.

Alla luce delle informazioni che a oggi siamo in grado di vantare, proponiamo di seguito un quadro generale di quello che, con ogni probabilità, sarà il prossimo scenario previdenziale.

Pensioni, tutti gli annunci

Si parte dalle certezze. Come annunciato dal responsabile ministeriale della Segreteria Tecnica del Lavoro Busacca, la Riformasarà vigente già a partire daiprimi mesi del prossimo anno. Obiettivo dichiarato e del Governo e dei sindacati è in primo luogo quello di giungere a soluzioni trasversali in maniera repentina, nel minor tempo possibile.

Sebbene la discussione sultema flessibilitàrichieda più zelo che mai, le forze politiche si dicono giàpronte all'attuazione delle modifiche illustrate negli ultimi mesi.Così, prima manovra da attuare nonché primo punto della Riforma è proprio l'anticipo pensionistico, che abiliterebbe, previa sottoscrizione di un prestito bancario, all'accesso preventivo alla pensione.

Dando uno sguardo ai pro e ai contro della proposta, ci vediamo costretti a notificare come gli svantaggi risultino nettamente superiori ai vantaggi. Non solo, infatti, il pensionato si vedrebbe costretto alla firma di un contratto molto simile a quello di un mutuo, ma il suo assegno conterrebbe fino al 4% in meno sull'importo storicoper ogni anno di anticipo.

In più, in caso di decesso del percipiente, l'intervento dell'istituto assicurativo interpellato all'atto della stipula comporterebbe comunque un costo.

L'ipotesi Quota 41

Alternativa da prendere in considerazione non essendo propensi adaccettare le condizioni sopra descritte è quella della previstaintroduzione della Quota 41, che darebbe luogo a notevoli vantaggi per i tanti lavoratori precoci italiani.

La strada della Quota 41, seppure decisamente più conveniente, prevedrebbe requisiti di accesso ferrei. L'identikit del lavoratorepotenzialmente interessato a tale disposizioneva dall'inizio della propria carriera intorno ai sedici anni (requisito di età) al regolare versamento dei contributi per quarantun'anni (requisito contributivo).

Come da notizia degli ultimi giorni, è probabile che la Quota 41trovi spazio su uno dei prossimi tavoli tra Governo e sindacati data l'imminente presentazione della petizione sul d.d.l. 857 che ne contiene un primo abbozzo.

Tirando le somme, la via verso l'uscita dal mondo del lavoro si presenta sempre più impervia e, per bocca di molti, la rielaborazione radicale della famigeratalegge Fornero resterebbe comunque l'unica strada da percorrere volendo dare uno smacco al vecchio sistema previdenziale italiano.

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