Che la tempistica della chiamata direttaMiur dall'ambito territoriale alla Scuola fosse troppo stretta, si è notato immediatamente. Pochi giorni per pubblicare gli avvisi, pochi giorni per auto-candidarsi e pochi giorni (se non uno solo) per accettare la proposta migliore ricevuta. Ora a prescindere dai tempi troppo rigorosi, potrebbe venire a crearsi un altro problema dovuto all'autonomia lasciata ai DS. Sì, perché i DS hanno a disposizione un lasso di tempo di alcuni giorni per inviare la loro proposta, ma hanno la facoltà di indicare una scadenza per l'invio dell'accettazione dell'incarico.
Questo fa sì che sebbene, in teoria, le scuole dello stesso ordine di grado dovrebbero spedirele proposte contemporaneamente per permettere uno scorrimento corretto della procedura, di fatto potrebbe non esser così.
Tempistica chiamata diretta: il rischio che corrono i docenti
Per chiarire in che modo la tempistica della chiamata diretta Miur potrebbe essere a discapito dei docenti, facciamo un esempio. Supponiamo che una scuola X faccia la sua proposta in data 7 agosto e che indichi come scadenza per l'accettazione l'8 agosto. Poi supponiamo che un'altra scuola dello stesso ambito faccia la sua proposta il 5 agosto, ma indichi come termine per l'accettazione dell'incarico il 7 agosto. Un docente che intende candidarsi in entrambe le scuole come farà a decidere se la prima scuola pretende una risposta prima ancora che la seconda abbia inviato la proposta?
Accettare un incarico piuttosto che un altro richiede tempo per valutare tutti i pro e i contro della situazione, non è certo una scelta da prendere alla leggera dato che influirà sui successivi tre anni di vita. Eppure la Buona scuola pretende che tutto vada di corsa. Di certo si rischia ancora una volta di finire in tribunale a discutere le conseguenze di una scelta frettolosa, ma obbligata.
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