Arrivano messaggi contraddittori sul tema delle Pensioni da parte di due quotidiani quali La Repubblica e Il Messaggero. Se il primo mette in evidenza il piano per le pensioni minime, Il Messaggero parla di una riforma pensioni in due fasi, con l'intervento sulle quattordicesime che andrebbe a slittare. Sempre Il Messaggero riferisce poi del piano del governo per i lavoratori precoci, una delle classi che abbiamo avuto modo di conoscere alla perfezione negli ultimi mesi, da quando cioè vi abbiamo iniziato ad informare sugli aggiornamenti relativi al tema previdenziale.

Nella prima fase rientrano le pensioni dei lavoratori precoci

Secondo quanto sostiene Il Messaggero, nella prima fase rientrerebbero le pensioni dei lavoratori precoci, insieme alla pensione anticipata, che abbiamo ormai imparato a conoscere con il termine Ape. Non solo, si parla anche delle ricongiunzioni gratuite. Ma andiamo in ordine. I precoci usufruirebbero di un bonus contributivo di 3-4 mesi all'anno per il lavoro svolto quando erano ancora minorenni. Il quotidiano sottolinea come l'intervento per i precoci sia quello più impegnativo per il governo. Oltre ai lavoratori precoci, nella nuova riforma pensioni del governo c'è anche l'introduzione della pensione anticipata (Ape), il cui costo si aggira intorno ai 700 milioni di euro.

Il pacchetto complessivo della riforma è invece nell'ordine dei 4 miliardi, con una spesa immediata che è intorno ai 2,6 miliardi. Nel piano del governo rientra anche la ricongiunzione gratuita dei contributi per una spesa di 500 milioni di euro.

Nella Legge di Stabilità subito un intervento per le pensioni minime?

Il quotidiano La Repubblica parla invece delle pensioni minime.

Secondo quanto riporta anche l'edizione online di Tgcom, il piano del governo è quello di agire sulle minime con un intervento pari a 5 miliardi di euro. Su Repubblica si legge che l'esecutivo deve ancora identificare l'esatta platea prescelta. Si va quindi verso la definizione del pacchetto previdenziale da inserire nella Legge di Stabilità per il 2017.

I segnali delle settimane scorse indicano molto probabile la presenza dell'Ape, considerati gli incontri e le dichiarazioni dei protagonisti dell'estate, vale a dire Poletti, Nannicini e i sindacati. Non è ancora certo invece che venga risolta la questione dei lavoratori precoci, che chiedono quota 41 ma sembrano aver accolto favorevolmente le ultime ipotesi arrivate al termine dei confronti tra sindacati e governo. Settembre è ormai alle porte, l'argomento pensioni è pronto ad entrare nella fase decisiva.