Si continua a discutere sull'argomento Pensioni e in modo particolare sulle misure che potrebbero dare un sispiro di sollievo ai lavoratori precoci. L'esecutivo e il sindacati sono entrati nel vivo della discussione e stando ad alcune indiscrezioni un intervento decisivo potrebbe arrivare nel mese di settembre.
Barbagallo continuano a premere su Quota 41
Nonostante il Governo Renzi non sembra proprio d'accordo, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo continua a sostenere il famigerato meccanismo di Quota 41 che consentirebbe ai precoci di lasciare anticipatamente il lavoro dopo aver maturato almeno 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.
"Le organizzazioni sindacati e Quota 41 continuano a rimanere una priorità", ha confermato lo stesso Barbagallo al termine dell'incontro tenutosi nei giorni scorsi.
Ad intervenire, è stato anche il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, il quale avrebbe rassicurato che, il capitolo su Quota 41 non è ancora chiuso e che continua ad essere sui tavoli dell'esecutivo. Favorevole si è detto anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che preme ancora una volta il Governo affinché intervenga al più presto sul tema previdenziale: "Una svolta a sinistra nell'azione del Governo e l'assunzione della centralità di un'Agenda sociale che affronti i temi del lavoro, della povertà e delle pensioni", ha ribadito Damiano che da anni ha intrapreso la lunga battaglia al fine di ripristinare il sistema previdenziale italiano stravolto dalle norme rigide dettate dalla Riforma Fornero.
Nannicini: 'verso un nuovo confronto con i sindacati'
Intanto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini avrebbe confermato che verso la fine di agosto incontrerà nuovamente una delegazione di lavoratori precoci al fine di chiedere ancora una volta al Governo il meccanismo Quota 41con la speranza di trovare una soluzione esaustiva che possa risolvere definitivamente il loro problema. Prima di Ferragosto, infatti, ci sarà un nuovo incontro con le parti sociali.