Il Governo è pronto a mettere sul piatto della riforma delle Pensioni 1,5 miliardi di euro, ma per il sindacato CGIL questa cifra è troppo bassa, striminzita, a detta del sindacato. Secondo il sindacato le risorse rilevanti che aveva dichiarato il ministro del lavoro Poletti nell' ultimo incontro non possono essere solamente gli 1,5 miliardi di euro, e rischiano così di saltare alcuni aiuti che erano previsti nelle prime fasi di trattativa tra governo e sindacati.

1,5 mld di euro di stanziamento, di sicuro ci sarà solo l'APE

Con la cifra il Governo al momento ha dedicato alla riforma, la sicurezza dell' attuazione l' avrebbe solamente la pensione anticipata, mentre altri provvedimenti sarebbero a forte rischio.

Con 1,5 miliardi di euro oltre all' ormai famosa pensione anticipata non potrebbero trovare attuazione tutte le misure in un primo momento citate dal governo, si dovrebbe difatti scegliere tra l' ampliamento della platea dei pensionati che godono della no tax area, ad oggi ne beneficiano solo i redditi inferiori agli 8.000 euro annui, o l' innalzamento del reddito minimo per poter ricevere l' assegno aggiuntivo denominato quattordicesima, quindi si dovrà fare una scelta se lo stanziamento rimarrà solamente quello previsto al momento.

Attesa per la fase due nominata dal ministro Nannicini

Cresce, nel frattempo, l'attesa della fase due nominata dal ministro Nannicini, in un' intervista ad un famoso quotidiano, che dovrebbe prender vita nel mese di settembre, quando riprenderanno gli incontri tra governo e sindacato.

Al momento l' unico sindacato che si è espresso, ed in maniera negativa, è la CGIL, che reputa lo stanziamento al momento previsto "striminzito" e non all' altezza di poter coprire tutti gli aiuti che erano inizialmente previsti. Le altre sigle sindacali al momento non rilasciano dichiarazioni di nessun genere, ed intanto si attende il mese di settembre per la ripresa dei lavori e per capire quali aiuti per i pensionati realmente verrano inseriti nella legge di bilancio.