Le ultime notizie sulla flessibilità pensioni oggi 10 settembre parlano soprattutto dei primi dati trapelati (e riportati da Il Corriere della Sera) sull'entità delle penalizzazioni per la riforma Pensioni APE, il prestito pensionistico fortemente contestato dalla Cgil. Nel frattempo, il governo Renzi sta puntando altrove: le misure di riforma riguardano soprattutto l'aumento della platea della quattordicesima e probabilmente un aumento delle pensioni minime. Si tratta, secondo molto analisti, di una strategia per il referendum costituzionale: uno dei terreni fondamentali riguarda proprio l'ambito delle pensioni e, come dichiarato dal premier in persona alla Gazzetta del Mezzogiorno, si tratta di dare più 'denari' ai pensionati.
Nel frattempo, ecco un'analisi approfondita di quanto sappiamo sulle penalizzazioni della riforma pensioni APE.
Ultime notizie 10/9 flessibilità pensioni: il dispositivo APE
Le ultime notizie flessibilità pensioni parlano soprattutto del calcolo delle penalizzazioni per chi deciderà di avvalersi del dispositivo APE. Innanzitutto, i destinatari: la riforma pensioni riguarderà esclusivamente i nati tra il 1951 e il 1953 e soltanto se si trovano a un massimo di tre anni dai requisiti della legge Fornero. In secondo luogo, le penalizzazioni. A questo punto occorre fare una distinzione tra chi vorrà andare volontariamente in pensione e chi vi è costretto per una serie di motivi. Chi deciderà spontaneamente di uscire dal mondo del lavoro dovrà andare incontro a una penalizzazione del 5% per ogni anno di anticipo: dunque, il taglio dell'assegno può arrivare al 15% (con l'anticipo di tre anni), ma, come sottolinea Il Corriere della Sera, può raggiungere il 18% a causa del differente peso delle addizionali locali.
In questo senso si parla di possibile flop: è difficile che chi voglia usufruire della flessibilità pensioni, possa 'permettersi' un taglio così alto dell'assegno.
Penalizzazioni ridotte per alcune categorie: flessibilità pensioni APE, ultime notizie 10/9
Il tema delle penalizzazioni per la flessibilità pensionimediante dispositivo APE prevede delle importanti riduzioni per alcune categorie.
Ma quali sono? In primo luogo i disoccupati, poi i disabili e gli inabili al lavoro (coloro che hanno subito un incidente grave sul lavoro), ancora coloro che hanno un diversamente abile a carico e infine coloro che svolgono mansioni usuranti e che possono creare situazioni di pericolosità in un'età avanzata come gli infermieri e gli operai dell'edilizia.
Per queste categorie, le penalizzazioni dovrebbero essere al massimo del 3% con i seguenti scaglioni: chi ha un assegno lordo di 1500 euro potrebbe non avere alcuna penalizzazione; chi ha un assegno lordo di 2mila euro avrà il 2% di penalizzazione; infine chi supera i 3mila euro lordi il 3%. Ovviamente, a queste penalità si devono aggiungere gli interessi sul prestito. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.