Le ultime novità riforma pensionioggi 8 settembre non possono non parlare delle reazioni a quanto annunciato dal premier Matteo Renzi in persona riguardo ai prossimi interventi sulla previdenza. Innanzitutto, il nodo della quattordicesima: Tito Boeri aveva già lanciato l'allarme alcuni giorni fa, sottolineando come potrebbe divenire una misura che non aiuta realmente i redditi più bassi. Un altro punto discusso è quello delle penalizzazioni per l'APE e arrivano nuove ipotesi: il timore è che la misura sia talmente poco appetibile da risultare un vero e proprio flop.

Infine, ritorna la questione del RITA e della possibile utilizzazione della pensione integrativa per una sorta di reddito ponte fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione. Insomma, il governo Renzi sta ancora decidendo, ma la strada sembra essere nuovamente in salita. Occorre sottolineare come dai dibattiti siano scomparse le questioni 'particolari' di esodati, precoci, Opzione donna e rimodulazione dei lavori usuranti.

Perché la 14esima non risolve i problemi? Novità riforma pensioni oggi 8 settembre

Le ultime novità sulla riforma pensionisottolineano come il premier Matteo Renzi abbia abbandonato la strada dell'aumento delle minime per lanciare una proposta di allargamento della platea per la quattordicesima.

La misura dovrebbe funzionare in questo modo: fino ad oggi la percepiva chi aveva un reddito da pensione entro i 750 euro, con la nuova misura l'asticella sarebbe portata a 1000 euro. Il provvedimento, però, non piace a Tito Boeri dell'Inps: secondo i calcoli dell'istituto previdenziale, la misura rischia di favorire chi ha già redditi alti, perché tiene conto soltanto di quello da pensione e non di eventuali altri beni e redditi.

Sarebbero il 70% i destinatari che potrebbero farne anche a meno. Insomma, non si tratterebbe di una misura che aiuta realmente chi ha redditi particolarmente bassi, perché non tiene conto dell'ISEE.

Penalizzazioni APE e ipotesi RITA: novità riforma pensioni oggi 8 settembre

Uno dei nodi irrisolti della riforma Pensioni APE è quello fondamentale delle 'penalizzazioni': il governo e il premier Matteo Renzi non hanno ancora affrontato la questione dando i 'numeri' definitivi.

Le ultime ipotesi parlano di detrazioni fiscali sostanziose per alcune categorie, come i disoccupati da lungo termine e coloro che hanno perso il lavoro per ristrutturazioni aziendali; per chi, invece, voglia 'scegliere' di andare in pensione anticipatamente, la penalizzazione potrebbe essere anche del 15%, ma comunque modulata sul reddito. Infine, l'ipotesi RITA: essa riguarda soltanto chi ha un fondo di pensione integrativa; l'idea è che chi ha perso il lavoro e ha 63 anni e 20 di contributi possa richiedere la rendita in anticipo con sgravi fiscali in maniera tale da poter raggiungere con una sorta di reddito-ponte il requisito anagrafico di accesso alla pensione. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.