Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 29 settembre hanno per oggetto l'intesa tra governo e sindacati di ieri in merito al pacchetto Pensioni da 6 miliardi di euro per tre anni, che comprende provvedimenti per i lavoratori precoci, la pensione anticipata, l'aumento della quattordicesima e coloro che svolgono attività usuranti. Alla fine l'esecutivo Renzi ha mantenuto le promesse, come era d'altronde evidente già da lunedì, quando il premier, in prima serata nel corso di Quinta Colonna, aveva semi-ufficializzato gli interventi su Ape e pensioni basse.

Sul verbale di ieri ha preso parola anche Cesare Damiano, il presidente della commissione Lavoro alla Camera.

Pensioni, le misure per i lavoratori precoci e il pensiero di Cesare Damiano

Le ultime notizie sulle pensioni fanno riferimento all'ufficialità di quota 41 per i lavoratori precoci, a patto che siano disoccupati (senza ammortizzatori sociali), disabili oppure che abbiano svolto attività gravosi, le quali restano ancora da definire.

Governo e sindacati hanno anche definito la parola precoci. Rientrano nella categoria tutti coloro che hanno maturato 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età, anche se non in maniera continuativa. Ciò significa che anche se non si è lavorato per un anno consecutivo ma se si sono comunque raggiunti i 12 mesi di contributi dai 14 ai 18 anni, ecco che si rientra nella definizione di precoci.

Un altro aspetto importante è quello relativo all'abolizione delle penalizzazioni sulle pensioni dei lavoratori precoci in caso di accesso alla pensione prima dei 62 anni di età. Una misura, quella del taglio delle penalizzazioni, chiesta a gran voce sia da Cesare Damiano che dagli stessi precoci iscritti al gruppo Facebook 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'.

I conti però, per alcuni lavoratori non tornano. La richiesta originale infatti era quota 41 per tutti i precoci, senza alcuna distinzione. Da quota 41 per l'intera platea si è passati ad una sorta di mini quota 41. Una criticità evidenziata dallo stesso Damiano, su cui torneremo nei prossimi paragrafi. È questo l'aspetto che più viene criticato, in queste ore, dai precoci sul gruppo citato in precedenza.

Non tutti infatti rientrano nelle categorie di disabili, disoccupati o in quella di coloro che hanno svolto attività gravose. Si spera, dunque, in una retromarcia del governo su tale punto, retromarcia che, ad oggi, appare però improbabile.

Come ha accolto il verbale di ieri Cesare Damiano? In parte l'ex ministro del Lavoro si è detto soddisfatto dell'accordo tra governo e sindacati, anche se ha evidenziato delle criticità. A partire dalla sfera dei lavoratori precoci, con l'esponente dem che chiede di definire la platea dei beneficiari delle nuove misure dell'esecutivo, ponendo particolare attenzione alle cosiddette attività gravose, punto definito delicato.

Inoltre Damiano ha ricordato la questione degli esodati, per i quali chiede a gran voce un intervento attraverso la promozione dell'ottava salvaguardia, definitiva, che coinvolga non meno di 25 mila persone appartenenti alla categoria. Le sue rimarranno parole inascoltate oppure faranno breccia all'interno del governo, con nuove soluzioni magari già a partire dalle prossime settimane?