Ci sono novità rilevanti per l'allargamento della platea deicontribuenti che potranno andare in pensione anticipata dal 2017 con il nuovo meccanismo dell'anticipo pensionistico: secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore di oggi, 25 settembre 2016, potrebbe essere prevista l'opzione di lavoro ad alto rischio di infortuni. In tal modo aumenterebbe il numero di contribuenti che potrebbero scegliere di andare inpensione già dai 63 anni, beneficiando del prestito senza costi. Tuttavia, sulla base delle anticipazioni del quotidiano economico sullo stato delle trattative del Governo Renzi e sindacati, questo meccanismo avrebbe una sperimentazione ponte, solo per il 2017 ed il 2018, e sarebbe vincolato ad un tetto di risorse disponibili.

In altre parole, chi prima fa domanda di pensione anticipata ha più chances di vedersela riconosciuta.

Pensioni anticipate col rischio infortuni: chi riguarda?

La pensione anticipata legata al rischio infortuni riguarderebbe, secondo una prima analisi, i lavoratori dell'edilizia, i macchinisti e gli impiegati marittimi imbarcati. La scelta di queste tre categorie deriva da un incrocio dei dati disponibili sugli infortuni dell'Inail e delle professioni classificate dai codici Ateco: in tal modo, l'iniziale platea delle professione ammesse all'anticipo pensionistico di tipo social (ovvero di coloro che non dovranno restituire il prestito ventennale) si amplierebbe, senza lievitare drasticamente il capitolo di spesa del Governo che dovrebbe attestarsi tra 500 e 600 milioni di euro.

Rimarrebbero fuori dallecategorie ad alto rischio infortuni dell'anticipo pensionisticole maestre delle scuole dell'infanzia e delle primarie e gli infermieri, il cui tasso di rischio si attesterebbe su livelli medio-bassi.

Anticipo pensionistico di Renzi a costo zero: per quale limite di pensione?

Docenti fino alle scuole primarie e infermieri dovrebbero, in ogni modo, beneficiare della pensione anticipata Ape a spesa zero di Renzi rientrando tra le categorie dei lavori faticosi, sempre che non vengano superati prefissatilivelli di guadagno.

Il limite oggettivo dell'Ape, per tutte le categorie, è fissato nella previsione di pensione futura fino a 1.500 euro lordi mensili, pari a circa 1.200 euro netti. I sindacati, nell'incontro che si terràmartedì 27 settembre, cercheranno di aumentare il tetto a 1.600 euro, corrispondenti a circa 1.300 euro netti.